Guido Scorza, avvocato, giornalista e professore a contratto di diritto delle nuove tecnologie e privacy, nonché componente del Garante per la protezione dei dati personali, si è occupato del caso della pubblicità gratuita ad Instagram al Festival di Sanremo.
Secondo l’esperto, il problema non è tanto la questione dello spot pubblicitario gratuito ad una piattaforma commerciale.
Il punto, ragiona Scorza, è se fosse «davvero opportuno che il servizio pubblico televisivo regalasse – se, appunto, nessuno ha pagato per questo – il suo palco più prestigioso a un servizio commerciale come Instagram?», «non ai social network in generale ma proprio a un’azienda commerciale specifica, quotata in borsa».
Per di più, c’è, secondo Scorza, un altra questione da approfondire: grazie al nuovo account, ormai seguito da più di 2 milioni di persone, Amadeus potrà raccogliere «direttamente o indirettamente, investimenti pubblicitari almeno da diverse centinaia di migliaia di euro l’anno». Pertanto, osserva l’esperto: «Amadeus, anche quale direttore artistico del Festival, è già stato pagato adeguatamente – e giustamente – per la sua prestazione professionale in forza di uno o più contratti con la Rai». E si domanda: «come deve essere inquadrato questo innegabile ulteriore beneficio economico che il conduttore si è ritrovato nel proprio smartphone scendendo dal palco dell’Ariston?».
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— Guido Scorza (@guidoscorza) February 12, 2023