«il dato eclatante, sul quale non ci si sofferma con la necessaria radicalità, è la dimensione, questa sì straordinaria, dell’astensionismo. Come si fa a dire che l’Italia si è melonizzata se nelle due regioni più importanti del Paese va a votare un avente diritto su tre? Un fenomeno di portata talmente rilevante da porre un problema di legittimità del voto».
Lo ha detto in un’intervista concessa a La Stampa il filosofo Massimo Cacciari, il quale precisa che «il punto non è la legittimità formale, ma quella politica sostanziale». «Che cosa faremo quando si recheranno alle urne solo i candidati?» ha domandato.
« Se fossi un leader che ha vinto in queste condizioni direi: considerato lo scollamento tra la domanda e l’offerta politica, sento questo mio successo come infondato e mi adopererò perché in futuro non capiti più», ha continuato l’ex sindaco di Venezia, che su Meloni ha osservato: «Cresce da anni. Nella sua alleanza è stata brava a superare e a mettere all’angolo non tanto le posizioni fasciste, quanto quelle salviniane, che, per quello che mi riguarda, sono molto più indigeribili. E ha anche dimostrato la capacità di superare le contraddizioni con i poteri forti europei. Per altro, a differenza del Pd, è riuscita a dare struttura e organizzazione al suo partito».
Quanto alla politica estera, «il ragionamento di Meloni è fatto al 70% di realismo e di pragmatismo», ha spiegato Cacciari. «Poi mi auguro che, sottotraccia, anche la premier cerchi di vedere se esistano margini per uscire dalla crisi prima del disastro», ha aggiunto.
il popolo ha la politica che merita.
Se il cittadino italiano è mediamente ignorante voterà una politica altrettanto ignorante!
Questi sono i risultati di 75 anni di una repubblica fondata sulla civiltà democratica, concetto o principio politico sconosciuto alla maggior parte degli italiani, per primi i giornalisti scribacchini e microfonati radiotelevisivi che quotidianamente praticano “lobotomie informative” a milioni di italiani.
Idem in quanto specchio della nostra società incivile sono i cittadini-tifosi di calcio, che hanno ai vertici delle organizzazioni del settore dirigenti federali finti incapaci, cioè quel che il tifoso medio merita.