Ucraina, Santoro: «Cosa succederebbe se Putin andasse in Messico e facesse un discorso sulle armi?»

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«Cosa succederebbe se Putin andasse in Messico e facesse un discorso sulle armi? Ci siamo scordati che gli americani hanno foraggiato un colpo di Stato contro Allende?».

Così Michele Santoro intervenendo a DiMartedì (La7).

Santoro contro Luca e Paolo: «Vedo che anche loro sono ormai martellati dalla propaganda sulla guerra che somiglia tanto a una canzone di Sanremo»

«Vedo che anche loro sono ormai martellati dalla propaganda sulla guerra che somiglia tanto a una canzone di Sanremo», ha anche detto Santoro commentando la copertina satirica di Luca e Paolo.

«Potrei chiedere a loro come hanno fatto i talebani a cacciare dopo 20 anni gli americani e tutta la coalizione occidentale dall’Afghanistan? Hanno dovuto chiedere l’aiuto militare dell’Italia? Noi stavamo dall’altra parte, o no? Eppure ci sono riusciti», ha affermato ancora l’ex conduttore di Samarcanda e AnnoZero.

«Loro dicono che non dire che non ci deve essere un vincitore significa essere un cog***e che dichiara che ci vorrebbe lo 0-0. Peccato che questo cog***e è il Capo di stato maggiore americano, che ha detto che non ci può essere un vincitore e che c’è il rischio che questa guerra possa durare 20 anni. Vorrei che in questa trasmissione ci fosse un contatore dei morti: si parlava di 10mila morti e io inorridivo, oggi siamo a 100mila morti da una parte e 100mila dall’altra. E dobbiamo stare attenti a non superare la linea rossa, cioè i missili che possono andare a colpire la Crimea. Perché Putin, come tutti gli animali feriti, potrebbe fare la grande caz***tona che ci farebbe precipitare immediatamente in un conflitto nucleare. E quindi nella possibile distruzione del mondo. Sto parlando con le parole del capo di Stato maggiore degli Usa, non siamo 4 scemi putiniani a pensare certe cose», ha aggiunto Santoro.

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  1. L’EUROPA dei De Gaspari, di Shuman, di Adenauer ed altri, ha avuto la sua commemorazione nell’anno 1999, anno del cinquantenario della fondazione del Consiglio d’Europa, poi nell’anno 2005, anno del cinquantenario del Grand Prix d’Europe, sempre del consiglio d’Europa. Da allora è iniziato il declino di qualla Europa che voleva essere prima di tutto intesa e fratellanza fra tante diverse nazionalità indipendentemente dai confini di stato. Dopo diverse incapacità politiche, come il non soccorso alla crisi economica greca ( già prevedibile ) e l’incapacità di gestire ragionevolmente la crisi yugoslavia, ora con il pessimo approccio alla crisi ucraina con il risveglio di assurde prepotenze ( camuffate da fraudolenti ideali nazionalistici ) ci avviciniamo pericolosamente alla distruzzione della intera Europa. Se non si ritorna in fretta a quei ideali, l’Unita’ Economica ( UE ) non può avere un futuro e la disgragazione sarà inevitabile.

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