Durante la puntata di giovedì 23 febbraio di Piazzapulita sono stati passati in rassegna tutti i danni fatti dagli eserciti di Vladimir Putin prima in Cecenia, un ventennio fa, e poi in Ucraina, nell’ultimo anno. Ciò che colpisce è la somiglianza delle immagini dei due teatri di guerra, nonostante i venti anni di distanza temporale. Ciò che indigna, però, è che come al solito non si sia parlato dei danni fatti dagli americani, prima in Afghanistan, poi in Iraq e in Libia, solo per citare gli esempi più noti.
Da Formigli ieri si è molto parlato anche della propaganda di guerra russa, non una parola, però, su quella italiana e occidentale.
Si è detto che la Mosca è in ginocchio a causa delle sanzioni. Non hanno spiegato, però, perché la Russia sia ancora in piedi, contrariamente alle previsioni degli esperti occidentali. Non è neanche stato detto perché le sanzioni, invece di far crollare Mosca, abbiano creato parecchi problemi all’Occidente: carburante alle stelle, bollette raddoppiate nel migliore dei casi, inflazione e tassi di interesse altissimi. Tutto ciò che è accaduto negli ultimi mesi in Italia e che la propaganda occidentale tenta inutilmente di nascondere.
A Piazzapulita ci hanno ricordato anche che in Russia c’è la censura, ma delle liste di proscrizione del Corriere della Sera sui putiniani d’Italia non se ne è parlato.
È giusto criticare il regime di Putin, però prima dovremmo guardare in casa nostra e chiederci se davvero possiamo permetterci di dare lezioni agli altri.
un insieme di oche starnazzanti chiuse in studio tv