Aldo Grasso su Maurizio Costanzo: «L’abbiamo rimosso? Dei morti bisogna sempre parlare bene, ma…»

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Aldo Grasso critica Maurizio Costanzo a poche ore della morte.

Dopo averne ricordato i meriti sul Corriere della Sera, il critico televisivo ha però fatto notare alcuni aspetti negativi del defunto giornalista in un’intervista concessa a Mow Mag.

«Nessuno come lui ha saputo suscitare la chiacchiera in libertà. La raccolta dei suoi ospiti vale più di un saggio sociologico sull’Italia degli ultimi sessant’anni», ha riconosciuto Grasso sul Corriere, ricordando come in «tanti anni ha adottato formule diverse, ognuna delle quali può essere considerata la matrice di molta tv contemporanea».

A Mow mag che gli ha citato le parole di Costanzo a Dagospia, «Vorrei che Aldo Grasso possa un giorno comprendere che nel mio lavoro ho fatto qualcosa di buono», Grasso ha detto, rispondendo alla domanda se avesse cambiato idea: «Dei morti bisogna sempre parlare bene, è la prima regola. Sicuramente ha portato in Italia un genere nuovo, ma non sono mai stato entusiasta della sua televisione. Certo, era un grandissimo professionista, ma…» ha continuato «La sua era una Tv da uomo di potere. Amico della sinistra e amico di Silvio Berlusconi, consulente di tutti gli uomini politici e anche delle principali imprese italiane, insomma aveva la capacità di tenere sempre il piede in più scarpe».

«Certo ha creato dei personaggi che sono sopravvissuti, ma ha creato anche dei mostri, nel senso di persone esaltate, fuori di testa, e proprio a causa delle apparizioni al Costanzo Show», ha detto ancora Grasso, precisando poi che «il personaggio mi piaceva moltissimo, ma non mi piaceva la persona. Uno iscritto alla P2, uno che ha intervistato Licio Gelli, l’abbiamo rimosso?».

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