L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte compare insieme all’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della Lombardia Attilio Fontana e il consigliere lombardo Giulio Gallera tra i 19 indagati nell’inchiesta sul Covid a Bergamo.
«Apprendo dalle agenzie di stampa notizie riguardanti l’inchiesta di Bergamo. Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica», ha scritto in una nota Conte.
I filoni dell’indagine, chiusa mercoledì dalla procura di Bergamo, sono tre: la mancata zona rossa, il piano pandemico e l’ospedale di Alzano Lombardo.
Secondo la procura di Bergamo, sulla base della consulenza affidata al microbiologo Andrea Crisanti, la zona rossa a Nembro e Alzano avrebbe potuto salvare migliaia di vite. Per Conte e Speranza, che risulterebbero coinvolti nell’inchiesta relativamente a questo capitolo, gli atti verranno inviati al Tribunale per i ministri.
Come spiega l’Ansa, «tra i primi indagati per epidemia colposa ci furono l’ex dg del Welfare lombardo Luigi Cajazzo, l’allora suo vice Marco Salmoiraghi, la dirigente Aida Andreassi, oltre a Francesco Locati e Roberto Cosentina, il primo dg e il secondo ormai ex direttore sanitario dell’Asst Bergamo Est, questi ultimi due anche per falso. A fare salire di livello l’inchiesta, dopo una serie di audizioni a Roma, tra cui quelle dell’ex premier Giuseppe Conte, dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza e dei tecnici del ministero e del Cts, sono stati gli accertamenti che hanno riguardato proprio la mancata istituzione di una zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo».
ma come!!! La sanità pubblica è competenza delle Regioni, le stesse che bramano l’autonomia economica politica culturale ecc… ma poi le responsabilità dei loro errori le addossano al Governo nazionale?
Viva l’Italia !!!!
Non sono un giurista ma, se saranno riscontrate responsabilità dell’allora Governo centrale conseguentemente saranno condannati con aggravante i rappresentanti politici e istituzionali locali della Regione Lombardia, quegli stessi smemorati che dicevano a gran voce in tv che le città lombarde NON potevano chiudere per continuare a lavorare e produrre!
Rammento che, il Sindaco è la massima autorità sanitaria locale, ha facoltà di intervenire drasticamente in casi emergenziali in accordo con la Regione per creare cordoni sanitari a protezione della collettività a prescindere dal Governo nazionale.
Viva l’Italia degli smemorati !!!!
Soprattutto fanculo quei giornalisti cartacei e microfonati pagati per scrivere ipocrisie e menzogne per mistificare la realtà, contribuendo fattivamente non solo ad uccidere la verità ma la nazione da cui traggono lauti benefici.