Inchiesta Bergamo, pm: Conte e Speranza indagati per avere «in cooperazione colposa tra loro cagionato per colpa la morte di molte persone»

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Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio, e Roberto Speranza, ex ministro della Salute, sono indagati in concorso con altre 13 persone, tra cui il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, per avere «in cooperazione colposa tra loro cagionato per colpa la morte» di 55 persone, di cui la procura di Bergamo ha elencato i nomi nell’avviso di conclusione indagini.

La Guardia di finanza ha avviato le notifiche per diversi reati: epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo e rifiuto di atti di ufficio. Per l’ex premier Conte e l’ex ministro Speranza si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri. A giudicare sarà il tribunale dei ministri, come disciplinato dall’articolo 96 della Costituzione.

Tra gli indagati anche l’ex assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, alcuni dirigenti chiave del ministero della Salute, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, il coordinatore del primo Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo e l’allora capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

«Apprendo dalle agenzie di stampa notizie riguardanti l’inchiesta di Bergamo. Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica», ha scritto in una nota Conte.

I filoni dell’indagine, chiusa mercoledì dalla procura di Bergamo, sono tre: la mancata zona rossa, il piano pandemico e l’ospedale di Alzano Lombardo.

Secondo la procura di Bergamo, sulla base della consulenza affidata al microbiologo Andrea Crisanti, la zona rossa a Nembro e Alzano avrebbe potuto salvare migliaia di vite. Per Conte e Speranza, che risulterebbero coinvolti nell’inchiesta relativamente a questo capitolo, gli atti verranno inviati al Tribunale per i ministri.

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