«Non stupitevi se un raffinatissimo intellettuale come me loda di tanto in tanto il professionista dalla voce chioccia, lo stupor peninsulae che ci ha chiusi in casa al momento giusto e per il nostro bene, gratuitamente non direi, ma tant’è. Processarlo? Mi stupisco che non lo abbiano ancora fatto senatore a vita».
Giuliano Ferrara nel suo editoriale di oggi su Il Foglio commenta così la gestione delle prime fasi della pandemia da parte dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
«Più leggiamo le chat da cui si evince che virologi, politici, funzionari, accademici, zanzarologi, amministratori sanitari a vario titolo a fine febbraio del 2020 non ci stavano a capire un tibo – scrive Ferrara- perché il Corona era una vera emergenza, è stato agli inizi un vero mistero ambulante, più si rivaluta il fatto certo che il presidente del Consiglio chiuse l’Italia per decreto la notte del 7 marzo del 2020, oggi dovrebbe essere festa nazionale», scrive Ferrara, ricordando poi che «in tanti si fecero un sacco di scrupoli, poi hanno capito, anche in base al nostro esempio, e hanno chiesto ai cittadini investiti da una crisi pandemica lo stesso atto di sottomissione alla dea della Necessità che lo stato italiano aveva primo al mondo rilevato come necessario, urgente, a decorrenza immediata dall’alba dell’8 marzo».
«L’inchiesta giudiziaria di quei presuntuosi storiografi, gli Erodoti in toga della bergamasca – prosegue Ferrara- ora chiede il processo e la condanna di Giuseppi e del suo alfiere triste, lo Speranza con la faccia della Dolorosa Consapevolezza. Da quando in qua si processano i miracoli?», domanda Ferrara.
Giuliano Ferrara. "Facciamo Conte senatore a vita" https://t.co/CgQleI8F9L
— L'HuffPost (@HuffPostItalia) March 7, 2023
pensate che popolo di idioti nel farci del male da soli, all’estero ci classificano come dei cogl…i!