«L’immigrazione non è un problema solo britannico, ma europeo. La nostra collaborazione crescente con la Francia per pattugliare le coste è l’inizio di un percorso molto positivo. In futuro, avere discussioni con l’Ue sull’immigrazione è certamente nei nostri piani, così come con Frontex. Perché la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Siamo solo all’inizio di un lungo viaggio».
Così il premier britannico Rishi Sunak in un’intervista a Repubblica.
Alla domanda se si senta imbarazzato per le parole di Matteo Salvini, che sulla sua legge anti sbarchi ha detto che è «Severa ma giusta», Sunak risponde: «Io la definirei dura ma giusta. Non credo sia etico continuare a insistere con questo status quo in cui le persone muoiono in mare, come al largo delle coste italiane, sfruttate dalle gang criminali. Anche perché le nostre risorse e generosità per aiutare vulnerabili e bisognosi sono prosciugate da coloro che sbarcano illegalmente». «Invece credo che la nostra linea sia la cosa più giusta, anche dal punto di vista morale. È il modo migliore per non far finire i più deboli nelle mani di aguzzini senza scrupoli. Non c’è nulla di compassionevole in questo approccio», aggiunge.
Il premier britannico ricorda poi che «la Francia sta pensando di limitare il diritto d’asilo. La Germania all’eventualità di inviare migranti irregolari in Paesi terzi, come noi in Ruanda. L’Italia vuole sorvegliare meglio il Mediterraneo. Tutti stanno agendo in qualche modo, perché l’anno scorso l’Europa ha visto un 60% di migranti in più rispetto al 2021 e abbiamo visto la tragedia in mare di qualche giorno fa proprio in Italia».
Quanto all’Ucraina, Sunak dice: «Tutte le guerre terminano con una trattativa. Ma sarà Kiev a decidere quando sedersi al tavolo. Quello che possiamo fare noi è mettere gli ucraini nella miglior posizione negoziale possibile, aumentando gli sforzi militari per fornire loro un chiaro vantaggio sul campo».