Orsini replica a Loquenzi di Rai Radio 1: «Dovresti essere tu a sparire dalla scena mediatica»

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Botta e risposta tra Alessandro Orsini e Giancarlo Loquenzi.

Il conduttore di Rai Radio 1 nei giorni scorsi aveva attaccato il professore su Twitter commentando lo scontro tra quest’ultimo e Cecilia Sala durante l’ultima puntata di Cartabianca: «Orsini borbotta come una caffettiera intasata mentre @ceciliasala indefessa fa strage di tutta la sua retorica da un anno a questa parte. E lui non può che sminuirla e offenderla. Il perché sia in tv continua ad essere un mistero», aveva scritto.

Orsini ha replicato tramite Facebook: «Per me, guadagnarmi onestamente lo stipendio significa anche combattere i bulli di regime come te. Il vero mistero non è perché io sia in Tv, ma perché un giornalista come te parli a Radio Rai. Dovresti essere tu a sparire dalla scena mediatica a causa della tua impreparazione imbarazzante, della tua volgarità e del tuo servilismo. Tu sei un fatto imbarazzante in una società libera», conclude il post del docente, che ha esordito spiegando che «la previsione nella scienza sociale è un tema centrale e assai complesso della sua metodologia. Eppure molti giornalisti italiani e, purtroppo, anche certi ricercatori di politica internazionale, lo hanno ridotto a una barzelletta. Non entro in questioni epistemologiche, mi limito a spiegare a questi giornalisti di basso livello che uno scienziato sociale non è tenuto a prevedere tutto quello che accade sul campo di battaglia o quello che accadrà il mese prossimo a Kharkiv, bensì la dinamica fondamentale della guerra».

Nel lungo post, Orsini ha osservato:

«La mia previsione sulla dinamica della guerra in Ucraina, formulata sotto forma di regolarità empirica, ha trovato soltanto conferme e recita come segue: “Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia ne lancerà dieci contro l’Ucraina”. Prove empiriche? Eccone alcune: 1) l’Ucraina lancia 1 drone contro la Russia e la Russia lancia 1000 missili contro l’Ucraina; 2) la Russia invade l’Ucraina con 160 mila uomini che diventano prontamente 360 mila con ulteriori 150 mila soldati che si addestrano per essere lanciati nella mischia; 3) l’Ucraina riprende Kherson che i russi devastano provocando un bagno di sangue quotidiano: le medie statistiche dicono che a Kherson gli ucraini muoiono tutti i giorni; 4) la Nato dà all’Ucraina 90 carri armati e la Russia risponde moltiplicando il numero per dieci. In sintesi, sono assediato da un anno dagli insulti e dalle aggressioni personali di un’orda di giornalisti ignoranti, alcuni dei quali sono persino conduttori a Radio Rai. Uno spettacolo spaventoso e avvilente da parte di una “classe mediatica” completamente corrotta, in senso paretiano, con una mentalità anti-scientifica. Questi giornalisti, che ci avevano ammorbato con il loro delirio scientifico totalitario durante la pandemia, oggi negano che la scienza debba avere un posto nel dibattito pubblico sulla guerra in Ucraina: dobbiamo parlare soltanto di pancia e ripetere i luoghi comuni di questi conduttori radiofonici imbarazzanti. Quindi vorrei dire a questo conduttore che mi bersaglia: caro amico, tu sei un incompetente totale ed io non posso perdere il mio tempo a spiegare a te e ai tuoi ignorantissimi colleghi che cosa sia una previsione nelle scienze sociali. Ringrazio chi ti ha dato il microfono perché la tua presenza a Radio Rai conferma la mia tesi secondo cui in Italia non esiste libertà di informazione sulla politica internazionale. Tu sei il tipico esempio di giornalista che parla di guerra in Ucraina sotto un dominio totale e assoluto proprio come accade nelle dittature in cui gli studiosi liberi vengono bersagliati sul piano personale da giornalisti di regime preoccupati di ingraziarsi il potere dando il cervello all’ammasso».

«Smettila di alimentare campagne d’odio contro di me e guadagnati onestamente il tuo stipendio», ha scritto ancora Orsini rivolgendosi al conduttore di Rai Radio 1.

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