Iraq e soldi petrolio a Usa, Alberto Negri: «Un’arma di ricatto di cui nessuno parla»

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«Iraq: 20 anni fa un crimine senza colpevoli e oggi un Paese sotto ricatto Usa».

Così sui social il giornalista Alberto Negri, che denuncia: «Nessuno ha mai condannato Bush jr e Blair per l’invasione dell’Iraq nel 2003 e la menzogna delle armi di distruzione di massa mai trovate. E venti anni dopo ’Iraq non ha riacquistato la sua sovranità monetaria e finanziaria: i soldi del petrolio vanno direttamente alla Fed Usa che poi, quando gli pare, li redistribuisce a Baghdad».

«Un’arma di ricatto di cui nessuno parla», conclude.

«Per la pace non ci vuole fretta: soprattutto se muoiono gli altri. Le guerre degli ultimi decenni sono durate appunto decenni: in Afghanistan Usa e Nato sono stati 20 anni, in Iraq gli Usa sono ancora lì, in Libia Gheddafi è stato ucciso nel 2011 ma il Paese è spaccato, in Siria si combatte come pure in Yemen, la Somalia dove l’Occidente intervenne nel 1992 è nel caos, Azerbaijan e Armenia si affrontano ancora Gli esempi sono innumerevoli specie in Africa (Mali, Congo). E ora vorremmo la pace in 48 ore? Ci saranno ancora migliaia di morti e distruzioni», ha avvertito il giornalista in un altro post.

1 COMMENT

  1. si chiama imperialismo, quello che le potenze economiche e militari attuano da secoli, dunque nulla di nuovo sotto questo cielo, sta a noi decidere da quale parte stare, dei più forti quindi garantirci un futuro di benessere o finire colonizzati da Putin, Xi Jinping o altri dittatori lontani ideologicamente, filosoficamente e politicamente dalla nostra cultura, che piaccia o meno che sia giusta o sbagliata è la sola che ci garantisce un minimo di libertà e sufficiente democrazia.
    In estrema sintesi, per vivere necessita pragmatismo! Il resto son menate intellettuali, aria fritta da filosofie e idealismi autodistruttivi.

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