Alessandro Di Battista ha commentato le ultime vicende israeliane.
«Solito schema in Israele. Prima si pratica apartheid a danno del popolo palestinese. Si massacrano giovani. Si occupano territori altrui. Si finanziano colonie illegali. Si umiliano donne e bambini. Si rinchiudono due milioni di persone a Gaza come fossero animali (anzi gli animali vengono trattati meglio). Poi viene effettuata, in pieno Ramadan, un’incursione – all’interno di una moschea sacra per tutto il mondo islamico – che ricorda il pestaggio da “macelleria messicana” nella scuola Diaz di Genova. Dopo tutte queste indecenze partono alcuni razzi da Gaza e dalle zone “palestinesi” del Libano (razzi quasi sempre rudimentali, che grazie a Dio molto spesso non fanno danni e che io ho sempre condannato) e così il governo israeliano ha la scusa perfetta per bombardare. Ennesimi bombardamenti su Gaza, l’unica città al mondo dalla quale è impossibile fuggire quando piovono i missili. E bombe sul Libano. Solito schema insomma», ha scritto l’ex deputato in un post su Facebook.
«Quando alcuni giorni fa ho visto le imponenti manifestazioni dei cittadini israeliani contro Netanyahu ho pensato una cosa: tra pochi giorni bombarderanno Gaza. Ne ero sicuro. Perché le bombe uccidono e distraggono. E perché un governo in difficoltà cerca sempre di uscire dall’angolo buttandola sulla sicurezza del Paese in pericolo. Attendo impazientemente le dichiarazioni di Salvini e Meloni su “Israele esempio di democrazia”. D’altro canto prendersela con il mondo musulmano è un classico. Anche se i fondamentalisti ora sono al governo in Israele. In tutto ciò si dimentica il centro della questione. In Palestina è l’esercito israeliano ad occupare territori non suoi. Ma a certe latitudini l’assioma dell’invaso e dell’invasore evidentemente non funziona», conclude il post.
caro Di Battista a quel problema non esiste soluzione purtroppo.
Non dovresti chiedere in vano in tv nei blog vera e sacrosanta giustizia per il popolo palestinese, ma chiedere ragioni a chi volle creare uno nuovo stato indipendente in quella regione come fosse terra di nessuno.
in sintesi “Nel novembre del 1947 una risoluzione ONU prevede, nella Palestina da cui gli Inglesi se ne stanno andando, la creazione di due Stati: uno arabo palestinese e uno ebraico palestinese. Gli Arabi rifiutano questa risoluzione e dichiarano guerra al futuro Stato ebraico. Per gli Ebrei, invece, è un momento di esultanza: dopo quasi duemila anni, hanno di nuovo uno Stato”.
Le imposizione geopolitiche-economiche di potenze straniere portano sempre a scontri tra popolazioni innocenti. La storia delle sopraffazioni da parte dei potenti su minoranze o deboli non cambia.