Nella serata di venerdì sono emersi nuovi dettagli sulla chiusura di Non è l’Arena di Massimo Giletti, con nuove rivelazioni sulla messa in onda dello speciale su Matteo Messina Denaro.
Secondo quanto riportato da la Repubblica, «sarebbe stato l’ex agente Fabrizio Corona a vendere, tramite un’agenzia, alla trasmissione di Massimo Giletti le chat audio tra il boss mafioso e due pazienti conosciute durante la chemioterapia».
«Corona» scrive il quotidiano «era stato contattato dal conoscente di una delle donne divenute amiche del capomafia durante le cure alla clinica La Maddalena di Palermo. Le pazienti non conoscevano la vera identità del padrino che aveva detto di chiamarsi Andrea Bonafede. Corona ha poi incontrato in Sicilia il suo tramite per avere gli audio poi venduti a Non è l’Arena. Il contenuto era stato anticipato dal sito mowmag.com».
Stop a 'Non è l'Arena': Fabrizio Corona ha venduto a Giletti le chat di Messina Denaro [a cura della redazione Cronaca] https://t.co/rrvJust1m3
— Repubblica (@repubblica) April 14, 2023
Lo sfogo di Giletti: «Siamo stati fermati»
Durante l’ultima riunione di redazione per il programma Non è l’Arena, Massimo Giletti si è sfogato con i suoi collaboratori, ponendo la domanda su perché il programma sia stato sospeso. Giletti ha rivelato che stavano preparando tre puntate altamente significative e delicate che sarebbero state «deflagranti». Le tre puntate avrebbero affrontato la strage di via d’Amelio, Marcello dell’Utri e l’ex sottosegretario di Forza Italia D’Alì, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo la ricostruzione de La Stampa, che ha riportato quanto accaduto durante l’ultima riunione a La7, il ritorno di Giletti in Rai sarebbe saltato dopo che il conduttore è stato silurato dall’editore dell’emittente Urbano Cairo: «E dopo tutto questo, col cavolo che ce lo riprendiamo», sono le parole riportate dal quotidiano.