Il 2022 è stato un anno senza precedenti dal punto di vista climatico, caratterizzato da condizioni di estrema calura e siccità diffusa. È quanto emerso dai dati emergono dal rapporto annuale dell’ESOTC (European State of the Climate), pubblicato oggi e basato sui dati raccolti dal servizio sui cambiamenti climatici di Copernicus.
«I risultati – si legge nel rapporto – mostrano l’aumento delle temperature e l’intensificarsi degli eventi estremi e offrono una panoramica del clima dello scorso anno in un contesto a lungo termine».
Stando a quanto emerge dall’indagine, in Europa è stato registrato il secondo anno più caldo mai registrato, mentre l’estate è stata caratterizzata dalle temperature più elevate dall’inizio dei record. Gran parte dell’Europa ha subito ondate di caldo intense e prolungate. Le scarse precipitazioni, inoltre, hanno portato a una diffusa siccità.
Secondo i risultati dell’indagine, l’Europa ha sperimentato il secondo anno più caldo da quando sono cominciate le rilevazioni, con l’estate che ha visto le temperature più alte mai registrate. Gran parte del continente ha subito ondate di calore lunghe e intense e le scarse precipitazioni hanno provocato una diffusa siccità.
«Le temperature in tutta Europa – scrivono gli scienziati – stanno aumentando al doppio del tasso medio globale, più veloce rispetto a qualsiasi altro continente».
«Nel futuro qualche anno sarà più caldo, qualcun altro più fresco, ma tutte le possibilità dicono che quelli caldi saranno più frequenti e numerosi. Nel 2022 i cittadini europei hanno subito uno stress senza precedenti a causa del calore estremo, non so dire se nel 2023 ci saranno altri stress termici ma tutte le probabilità sono per un futuro con più anni caldi che freschi», ha detto in conferenza stampa Samantha Burgess, vicedirettore del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus. «Guardando la portata dei fiumi degli ultimi sei anni e pensando al futuro dobbiamo davvero adattarci a una nuova situazione nella quale avremo meno acqua che in passato, con condizioni di diffusa siccità in primavera ed estate che già si stanno manifestando. La probabilità di montagne senza neve aumenta, così come l’eventualità di piogge insufficienti, ed è probabile che la prossima estate avremo raccolti minori a causa delle ridotte precipitazioni invernali».