Il 2022 è risultato ufficialmente essere l’anno più caldo mai registrato sia in Italia che nel mondo.
La temperatura media è stata superiore di 1,15 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, accompagnata da una diminuzione del 30% delle precipitazioni rispetto alla stessa media storica. Questi dati hanno portato l’Italia a raggiungere valori massimi storici. La conferma arriva ora che il problema riguarda il pianeta intero.
«La temperatura media globale nel 2022 è stata, appunto, di 1,15 gradi sopra la media del 1850-1900 e gli anni dal 2015 al 2022 sono stati gli otto più caldi dall’inizio della registrazione strumentale nel 1850. Inoltre lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello del mare – che ha nuovamente raggiunto livelli record nel 2022 – continuerà per migliaia di anni».
È quanto emerge nell’ultimo rapporto annuale dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), pubblicato venerdì a Ginevra alla vigilia della Giornata della Terra 2023.
Nel corso del 2022 i ghiacciai del mondo si sono sciolti ad una velocità impressionanti. Diversi indicatori del cambiamento climatico hanno raggiunto livelli record.
«La partita è già persa per i ghiacciai perché la concentrazione di CO2 è già troppo alta», ha detto Petteri Taalas, capo dell’Organizzazione mondiale della meteorologia che ha pubblicato il rapporto annuale sullo stato del clima. Secondo l’Omm «il ghiaccio marino antartico ha raggiunto il livello più basso mai registrato e lo scioglimento di alcuni ghiacciai europei ha letteralmente superato i record».
«In una quarantina di Comuni del medio Novarese e del Verbano Cusio Ossola, le due province più colpite dalla siccità, è già stata decisa la limitazione dell’ acqua, non per quanto riguarda l’uso nelle case, ma per l’irrigazione dei giardini, per riempire le piscine o altri scopi in questo momento non prioritari», ha detto l’assessore regionale Matteo Marnati, nell’incontro con i giornalisti dopo la Giunta straordinaria dedicata alla siccità con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. «Decideranno i sindaci in base alla disponibilità di acqua. Stiamo cercando anche soluzioni alternative» ha aggiunto.