Giorgia Castriota, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, è stata arrestata con le accuse a vario titolo di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità.
A finire in carcere, oltre a Castriota, anche un suo collaboratore nell’ambito di procedure di amministrazione giudiziaria, Silvano Ferraro, che da circa cinque anni sarebbe stato legato sentimentalmente alla giudice. Per L’imprenditrice Stefania Vitto invece è stata decisa la restrizione nel proprio domicilio. Indagati a piede libero anche altri due professionisti coinvolti nelle amministrazione giudiziarie «disinvolte» orchestrate dai tre soggetti.
La 45enne Castriota, Ferraro e Vitto sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare del gip di Perugia.
L’ordinanza fa emergere «attraverso le intercettazioni telefoniche e i riscontri documentali in quadro granitico di gravità indiziaria, facendo intravvedere un chiaro accordo corruttivo e di vendita della funzione nel quale i soggetti nominati dal giudice all’interno dell’amministrazione, già legati da rapporti personali pregressi, retrocedevano al magistrato sotto forma di contributo mensile ed altre regalie, parte del denaro che lo stesso giudice liquidava loro per l’adempimento degli incarichi».
L’inchiesta – si legge sul Corriere della Sera – è nata a Latina dopo la denuncia presentata dal rappresentante legale di alcune società che erano state sottoposte a sequestro nell’ambito di un procedimento per reati tributari. Le indagini sono state delegate ai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Perugia, facendo emergere un quadro indiziario pesante verso i tre, basato sul conferimento degli incarichi da parte della Castriota a persone con cui aveva assidue frequentazioni, in particolare Ferraro e Vitto, ottenendo prebende da parte degli stessi.
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— Tgcom24 (@MediasetTgcom24) April 22, 2023