Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), la Pianura Padana rimane la regione più inquinata dell’Europa occidentale. Nonostante gli ultimi dati abbiano mostrato un miglioramento generale della qualità dell’aria rispetto al passato, la situazione continua a rappresentare una grave minaccia per la salute pubblica.
L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha analizzato le sostanze inquinanti che possono causare principalmente malattie cardiovascolari e respiratorie a seguito di un’esposizione a lungo termine. Le sostanze prese in considerazione sono principalmente il particolato, l’ozono e il biossido di azoto. In particolare, il PM2,5 è stato identificato come la sostanza con l’impatto più significativo sulla salute, in quanto è associato al cancro ai polmoni, agli infarti e alle infezioni respiratorie.
La Pianura Padana rappresenta una delle zone europee con la peggiore qualità dell’aria, ma non è certo l’unica. Concentrazioni elevate di particolato si riscontrano anche nell’Europa centro-orientale. Le principali cause sono l’uso del carbone per il riscaldamento e la produzione industriale, insieme alle emissioni del traffico, come quelle di biossido di azoto presenti nell’aria di tutte le grandi città del continente. In Italia e nel bacino del Mediterraneo, le alte concentrazioni di ozono sono ancora presenti a causa del ruolo dell’irradiazione solare e del calore nella formazione di questo gas.
Cremona si colloca al 372º posto per concentrazione di particolato sottile nell’aria, risultando una delle città più inquinate d’Europa. Solo le stazioni di monitoraggio polacche di Piotrkow Trybunalski e Nowi Sacz, e di Slavonski Brod in Croazia presentano una situazione peggiore. Padova si posiziona al 367º posto, Milano al 349º. Roma si trova al 257º posto, mentre Napoli al 241º. Genova risulta essere la prima città italiana con una qualità dell’aria accettabile, al 158º posto. Tra le altre città “virtuose”, Livorno si colloca al 33º posto, mentre Sassari registra i dati migliori d’Italia, al 16º posto della classifica. Per respirare l’aria più pulita d’Europa, occorre recarsi a Faro, in Portogallo, oppure visitare Umea e Uppsala in Svezia.
L’Agenzia Europea dell’Ambiente ha invitato i governi europei a implementare politiche specifiche per proteggere i bambini e i ragazzi, tra cui la creazione di “zone di aria pulita” intorno alle scuole e l’aumento delle aree verdi per contrastare lo smog. Il rapporto evidenzia che solo poco più del 10% delle aree verdi si trovano entro un raggio di 300 metri dalle scuole, mentre solo il 6% delle strutture è coperto da alberi. Le scuole con i dintorni più verdi si trovano principalmente nei Paesi del Nord Europa. In Italia, città come Milano, Bari e Napoli presentano solo il 5% delle aree entro 300 metri dalle scuole con qualche forma di vegetazione. La situazione migliora a Roma, Firenze e Bologna, dove la percentuale è compresa tra il 5 e il 10%.