Botta e risposta di Dimartedì (La7) tra Michele Santoro e Giovanni Floris sul parallelismo, che viene fatto da molte parti, tra i partigiani e i combattenti ucraini.
Il conduttore ha chiesto a Santoro il suo parere sull’argomento, ma il giornalista ha fatto notare che gli ucraini sono organizzati in un esercito regolare, a differenza dei partigiani, precisando poi che i soldati di Kiev hanno una battaglia onorevole e degna di rispetto per la loro libertà.
Santoro ha poi osservato: «In tutte le commemorazioni di oggi sul 25 aprile non è stata detta una cosa: perché sono diventati partigiani? Perché erano contro la guerra. La principale aberrazione del fascismo è stata una guerra sciagurata che ha messo in ginocchio il nostro paese. I primi partigiani erano contadini che si sottraevano alla leva militare e che andarono sulle montagne per non andare a combattere come voleva Mussolini. Ricordo anche – continua – che quando c’è stata la liberazione in Italia, c’è stata un’amnistia per i fascisti, per cui i magistrati che avevano condannato Pertini e i militari che avevano combattuto perfino nella Repubblica di Salò sono stati reintegrati. E invece i partigiani si sono dovuti difendere in tutti i processi. Oggi si è cancellata la natura dei partigiani, riducendoli a “patrioti”. No, non erano semplicemente patrioti. Erano anche patrioti, ma erano partigiani: avevano una idea e una visione del mondo».
Floris ha citato la canzone ‘Bella ciao’ e ha risposto a Santoro: «‘Una mattina mi sono alzato e ho trovato l’invasor’. Anche gli ucraini hanno trovato l’invasore. Il parallelo tra partigiani e ucraini non va ridotto solo sul piano formale dicendo che i partigiani non erano organizzati un esercito regolare».
Santoro ha ribattuto: «I partigiani non solo non avevano un esercito regolare, ma erano bande che chiedevano agli americani un mitra, una pistola».
«Beh, qualcosa gliel’hanno data», ha controbattuto Floris.
Santoro ha obiettato: «Macché, col contagocce. Gli ucraini invece hanno i missili americani a medio raggio».
«Ma sempre per la libertà combattono», ha risposto il conduttore di Dimartedì.
«E infatti fanno bene a combattere per la libertà» – ha replicato Santoro – «Ma perché continuate a fare ‘sta domanda sull’invasione? Lo so che è un’invasione. Mi potete dire, per favore, che cosa volete ottenere con le armi? Dobbiamo continuare a distruggere, ad ammazzare, a sterminare? Alla fine i russi si attesteranno nella porzione del Donbass che hanno conquistato e gli ucraini si attesteranno là. E tu vuoi che io assecondi questa strategia di matti che sta mettendo in ginocchio tutta l’Europa?».
Floris ha ribadito il parallelo tra ucraini e partigiani ma Santoro ha risposto: «Ma quale parallelo? È un sillogismo, non un parallelo. Non ha niente a che vedere con la storia e coi fatti. I partigiani combattevano coi missili americani? Ma cosa dite?».