L’ex deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, ha commentato il conferimento dell’incarico di inviato speciale per il Golfo a Luigi Di Maio a margine della presentazione del libro ‘Il processo a Julian Assange, storia di una persecuzione’.
«Nomina legata alla pavidità e al tradimento politico questo è evidente», ha detto.
«Se non avesse preso le parti di Draghi e se non si fosse piegato agli interessi statunitensi e ai diktat rispetto alla guerra in Ucraina non avrebbe ottenuto questo incarico», ha concluso Di Battista.
In un post pubblicato nei giorni scorsi, l’ex pentastellato ha anche commentato l’addio di Giancarlo Cancelleri, scrivendo sui social: «Ricordo gli attacchi di Giancarlo Cancelleri nei miei confronti quando lasciai il Movimento 5 Stelle per quell’ignobile sostegno al governo Draghi. Governo che, tra l’altro, permise a Cancelleri stesso di incassare qualche stipendiuccio in più come sottosegretario alle infrastrutture (piazzato da Di Maio che l’altro giorno se ne stava pacioso in una tavola rotonda a mangiare accanto ad Angelino Alfano). Ricordo interviste piuttosto meschine da parte sua colme di livore (mi chiamava “DisFattista” perche non volevo l’alleanza con il PD) e rimproveri pubblici. Magari sperava che attaccare me ed inumidire le natiche draghiane gli avrebbe garantito qualche posto al sole».