Sandra Amurri, ex collaboratrice di Non è l’Arena, ospite a Quarta Repubblica durante la puntata dell’8 maggio, ha parlato dell’improvvisa chiusura della trasmissione condotta da Massimo Giletti, denunciando che è stata bloccata «per le inchieste che stavamo facendo».
«Questo è sicuro. Di certo non perché andava male come leggo sui giornali», ha detto la giornalista, che ha rivelato: «C’è un’indagine in corso sullo stop a Non è l’Arena. Cairo dovrà spiegare ai magistrati i motivi della chiusura». «L’inchiesta c’è. Ma scusa, a te sembra normale chiudere una trasmissione da un’ora all’altra? C’è un’indagine in corso e Cairo dovrà spiegare», ha aggiunto Amurri rispondendo ad una domanda di Nicola Porro.
Intervistata nei giorni successivi all’accaduto dall’AdnKronos, la giornalista aveva affermato: «Al di là delle ricostruzioni, utili ad ognuno, a sostegno della propria tesi, forse, sarebbe utile parlare dei fatti. Mi chiedo: c’è davvero qualcuno disposto a credere che la ragione di una tale decisione della rete, possa essere dipesa dal pagamento di Baiardo per le sue partecipazioni al programma? E non sia, invece, scaturita dal susseguirsi di inchieste su fatti di mafia-politica-servizi deviati-massoneria, già in parte noti, ma prevalentemente, solo agli addetti ai lavori».
«Fatti che Non E’ L’Arena ha portato alla conoscenza di un più vasto pubblico che ignorava, ad esempio, la scomparsa dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, del depistaggio Scarantino, della mancata perquisizione della villa di Totò Riina, e della mancata cattura di Provenzano alla base della Trattativa Stato-mafia, dell’arresto per mafia dell’ex sottosegretario all’Interno Antonio D’Alì, della volontà di abolire l’ergastolo ostativo e il regime del 41 bis, necessità prioritarie dei boss Graviano, fino a svelare le debolezze e i vizi del capo di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro», aveva detto ancora la giornalista.
inchieste? Ma per favore andate a zappare le patate sareste più utili a questa itaGlietta da avanspettacolo