Alessandro Orsini ha denunciato un altro caso di manipolazione mediatica sulla guerra in Ucraina.
Numeri incredibili, completamente inventati, secondo il professore, continuano ad essere diffusi dai principali media italiani. Orsini sostiene che i presunti 100,000 soldati russi morti a Bakhmut, sfidano la logica e offende l’intelligenza degli italiani. Ma c’è di più: questa disinformazione starebbe ottenendo l’effetto opposto, alimentando paure e speculazioni sul coinvolgimento nucleare russo.
«Io non capisco come i principali media italiani possano continuare a sparare numeri così cretini sulla guerra in Ucraina. Non sono mica morti 100,000 soldati russi a Bakhmut. Anche un bambino capirebbe che è una cifra che non sta né in cielo, né in terra», ha scritto il docente su Facebook.
«A me non interessa stabilire se gli ucraini abbiano avuto a Bakhmut più o meno caduti dei russi, secondo me di più, altrimenti il Pentagono non avrebbe chiesto a Zelensky di ritirarsi, ma non è questo il punto. Per me non è una partita di calcio, non sono dentro questa logica così stupida del tipo “più morti tu, no più morti loro”. Sparare cifre così cretine tutti i giorni è un’offesa verso gli italiani. Tra le altre cose, queste cifre sparate a caso ottengono l’effetto opposto», prosegue il post.
«Se i russi hanno perso 100,000 soldati a Bakhmut, allora vuol dire che sono disposti a tutto pur di vincere la guerra, incluso l’uso dell’arma nucleare. Ma si può essere così stupidi? Voglio dire, esiste una manipolazione dell’opinione pubblica di alto livello e una di basso livello. In Italia siamo all’operetta. E basta giocare con la vita umana!» ha concluso Orsini.