Sono stati da record gli ultimi quindici mesi per le banche italiane. I profitti sono stimati intorno ai 12 miliardi di euro per l’intero settore finanziario nel 2022 e nei primi tre mesi del 2023. Tuttavia, l’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea sembra aver favorito solo la redditività delle banche, senza vantaggi per i clienti. Mentre gli istituti di credito registrano profitti in crescita, i costi per i consumatori non diminuiscono.
Le prime cinque banche italiane hanno registrato un aumento del 66% nell’utile netto del 2022 rispetto all’anno precedente, ma questo non si è tradotto in un risparmio per i consumatori. Le spese di gestione medie per un conto corrente sono aumentate del 7% su base annua nel solo mese di aprile. La Banca d’Italia segnala che nel 2021 le spese medie per un conto corrente sono state di 95 euro, con un incremento di 3,8 euro rispetto all’anno precedente, e si prevede un ulteriore aumento per il 2023. Allo stesso tempo, i tassi di remunerazione sui conti correnti sono rimasti bassissimi, con un tasso medio lordo dello 0,17%.
Benché la Banca centrale europea abbia sottolineato l’importanza di evitare squilibri, sembra che gli effetti della nuova normalità di Francoforte non siano ancora stati trasferiti ai clienti finali. Secondo Morgan Stanley, l’impatto dovrebbe manifestarsi entro la fine dell’estate.
I cittadini continuano ad essere svantaggiati nelle dinamiche finanziaria. Nonostante i record di profitti delle banche italiane e l’aumento dei tassi di interesse introdotto dalla Banca centrale europea, i consumatori non vedono alcun beneficio concreto. Le spese per i conti correnti aumentano, mentre i tassi di remunerazione rimangono insignificanti. È preoccupante il fatto che i banchieri non abbiano ancora trasferito gli effetti positivi della situazione economica ai cittadini, nonostante le indicazioni delle istituzioni finanziarie stesse.
Questa situazione solleva dubbi sulla volontà e la responsabilità dei banchieri nel proteggere gli interessi dei cittadini comuni e nell’affrontare le conseguenze delle politiche finanziarie che continuano a svantaggiare i consumatori. In un contesto in cui le banche continuano ad accumulare profitti a spese dei cittadini, è fondamentale chiedersi se sia necessario un cambiamento di paradigma nel sistema finanziario, al fine di garantire un equilibrio più giusto tra i benefici delle istituzioni e la tutela dei diritti e degli interessi delle persone comuni. Solo così sarà possibile porre fine all’attuale disparità che vede i cittadini costantemente svantaggiati in questo gioco finanziario a somma zero.