Marco Mengoni presenta il suo ultimo album intitolato «Materia (Prisma)», che sarà disponibile a partire dal 26 maggio. Questo lavoro rappresenta l’ultimo capitolo di una trilogia, insieme a «Materia (Terra)» e «Materia (Pelle)». Durante la sua esibizione all’Eurovision, Mengoni ha voluto lanciare una sfida per i diritti civili, esibendo la bandiera arcobaleno sul palco.
«Ho fatto questa scelta per ricordare all’Europa che l’Italia non è inferiore su determinate tematiche. Voglio dimostrare che molti italiani sono mentalmente più aperti rispetto alla paura che ancora circonda questi argomenti», ha dichiarato il cantante. «Era la bandiera dell’inclusività totale, quella contro tutte le discriminazioni. In Italia vedo tante cose che non sto capendo perché, nel 2023, mi sembrano anacronistiche. Non è un mio voler andare contro, ma un voler capire cosa accade. Credo che l’inclusività e le minoranze siano parte integrante della società», ha aggiunto.
Mengoni ha quindi criticato il governo sul tema dei diritti Lgbtq+: «Un po’ mi fa paura, ma non sono solo visto che lo ha detto anche un capo di governo oltreoceano (si riferisce al canadese Trudeau ndr). Ci sono azioni che vedo e pensieri che sento che mi fanno venire voglia di urlare le mie idee anche a costo di ricevere i commenti negativi che ovviamente sono arrivati dopo quella bandiera. Anche se erano di più quelli positivi. La posizione del governo attuale non mi piace».
Si riferisce alla ministra Roccella? «Non solo, anche le uscite del presidente della Camera Fontana. Vorrei capire perché ci sia questo approccio. Non mi piace usare la parola “fascismo”. Non sono d’accordo con quello che viene detto però. È un esercizio per richiamare qualcosa di dittatoriale? Oppure qualcosa per aprire un dibattito e confrontarsi? Certo che se fosse questa seconda opzione non mi sembrerebbe il modo più giusto. Vedo assolutismo, come se tutte queste persone non vivessero in strada o non andassero al supermercato a parlare con la gente. Come giudicare Cuba dalla camera di un cinque stelle. Io non ho assistenti che mi fanno tutto, non vivo nell’Olimpo dei cantanti: ho amici che fanno altro con i quali mi confronto», ha affermato Mengoni.