«Giorno dopo giorno, sondaggio dopo sondaggio, cazzata dopo cazzata, sta montando una fronda nel Movimento contro Pep[wlm_private “SEF+”]piniello Conte. Una battaglia interna, per ora sotterranea, che mira a sostituirlo con Chiara Appendino». L’indiscrezione è di Dagospia, che fa notare anche come Conte abbia perso charme da quanto Elly Schlein è diventata segretaria del Pd, e «per far vedere a Elly che ce l’ha più lungo, l’ex anonimo avvocato dello studio Alpa che la fervida fantasia di Grillo e Di Maio trasformarono in premier, colpito dall’ansia di prestazione, fa una cilecca dopo l’altra. Dal mancato rapporto con i sindacati alla battaglia sulle vigilanza e sulle nomine Rai dove ha fatto astenere il suo consigliere nel cda Rai avallando di fatto la Eiar Eiar Alalà meloniana, l’immagine del Movimento sta stingendo nell’irrilevanza».
Non a caso nei giorni scorsi Beppe Grillo è stato a Roma: ciò vuol dire che nel Movimento qualcosa non va. L’Elevato si è fatto vivo nella Capitale dopo mesi d’assenza, ufficialmente per «parlare di temi», ma non è difficile da immaginare che tra gli argomenti affrontati ci sia anche il nodo del contratto da 300mila euro per mandare avanti il Blog. Le casse del Movimento sono quasi vuote, dato che parte dei fondi è congelata e quasi tutti i parlamentari non stanno restituendo più. Una situazione che mette quindi in pericolo l’attività del Blog di Grillo.
A questo problema, si aggiungono la rivolta della base per l’imposizione della lista di candidati in Molise e il crollo nei sondaggi: nelle ultime rilevazioni Ipsos, il M5S ha perso l’1,5%, scendendo sotto il risultato delle politiche e creando malumori: «Conte ci manda a sbattere», «Conte vuole essere il leader del centrosinistra e si mette di traverso a Elly Schein», «Conte non puoi mettersi contro il Pd, si sta comportando con Elly come Calenda con Renzi», sono alcuni dei commenti che si registrano tra i gruppi parlamentari. Conte ha prenotato la piazza per il 17 giugno per manifestare contro il governo Meloni con cui fa accordi sottobanco, ma «la sua sfida in piazza per recuperare consensi nei confronti del Pd e accreditarsi come leader dell’opposizione, è fallita: i voti del Pd non li prenderà mai», è il commento di un altro frondista pentastellato riportato dal sito di D’Agostino, secondo cui durante la visita di Grillo «in realtà in ballo c’era il futuro dei 5 stelle: e Grillo si è trovato d’accordo sull’up-grading di Appendino», in attesa del risultato dei ballottaggi.
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Non mi stupirebbe , se fosse accertata la cosa..Ma personalmente credo che non cambierebbe, molto , sarebbe anzi molto simile ad una mossa piu’ di immagine (stile Letta/Schlein) che di sostanza, e comfermerebbe altresi l’omologazione del m5s ad un partito (ormai non piu’ movimento ) che intende sostituirsi al Pd ma non alternativo al Pd ..sostiuire Capalbio con Cortina piu’ che altro ..il problema e’ la sostanza non l’apparenza ..