Meloni e Conte come Pdl e PdmenoElle

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Visti i primi risultati delle amministrative, sembra che tutto stia andando a favore del centrodestra. Il motivo del successo di Meloni & Co si spiega facilmente ed è ormai noto a[wlm_private “SEF+”] tutti: la mancanza di un’opposizione. Chi governa ha sempre il problema di tenere a bada l’opposizione. In Italia è stato fatto dando in cambio poltrone e favori. E ha funzionato per decenni. Poi è arrivato il Movimento che ha rotto questo schema. Il M5S all’opposizione si distingueva proprio per il rifiuto della vecchia politica dell’inciucio.

Oggi, invece, la situazione è ben diversa: Meloni e Conte ricordano il Pdl e il PdmenoElle di cui Beppe Grillo parlava anni fa. Anziché fare dura opposizione su tutto e rifiutare le poltrone, Conte a parole fa l’opposizione a Meloni, ma sottobanco si prende le poltrone offerte dal governo. Ovvio che un’opposizione così non funziona. Basta leggere Travaglio che benedice la melonizzazione della Rai.

Mentre conte annunciava la manifestazione del 17 giugno a Roma contro il governo, nelle stanze del potere stringeva accordi per piazzare i suoi nel servizio pubblico. Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi: il governo ha nominato Roberto Sergio a capo della Rai grazie anche all’astensione dell’uomo di Conte: Alessandro di Majo, mentre i consiglieri in quota PD hanno votato contro. L’inciucio Conte–Meloni sulla Rai si è rinnovato giovedì scorso durante il cda sulle nomine per le testate Rai. Il consigliere di Conte, Di Majo, è stato l’unico dell’opposizione a non votare contro, si è astenuto. Il significato politico è preciso e, sebbene non determinante, ha dato il via libera alle nomine volute dal governo.

Anche Gaetano Pedullà, direttore de La Notizia Giornale, quotidiano di area pentastellata, ha parlato di «suicidio» con riferimento alle nomine dei nuovi direttori Rai, domandandosi quale sia stata «la contropartita per questo regalo a gente che ha massacrato il Movimento» e osservando che «se davvero si trattasse degli strapuntini concessi ai presunti raccomandati da Conte, saremmo di fronte all’ennesimo errore dei 5S».

Il Movimento era stato il primo partito a fare opposizione seriamente, rifiutando la logica delle poltrone. Oggi invece l’opposizione alla Conte ricorda quella del PdmenoElle di cui parlava Grillo. Gli attivisti e gli elettori continueranno a supportarla? Visti i risultati delle comunali, con percentuali tra il 2 e il 3% in tutta Italia, pare proprio di no.

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