Superbonus, l’errore di Conte e Draghi può costarci caro

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L’ex Avvocato del Popolo ha attaccato il governo Meloni perché non riesce ad usare i fondi del PNRR «per asili, scuole, sanità, infrastrutture e rilancio del Paese». Una critica legittima, se non fosse che[wlm_private “SEF+”] anche Paesi ben più efficienti del nostro, come la Germania, hanno difficoltà analoghe o fanno anche peggio.

Ma la questione è un’altra: lo smemorato Conte critica l’esecutivo sul PNRR, ma omette il suo errore sul Superbonus, che potrebbe costarci caro. Ne hanno parlato il Corriere della Sera e Il Foglio nei giorni scorsi: la spesa per i bonus edilizi è aumentata in modo esorbitante, passando da 71 miliardi a 116 miliardi rispetto alle stime previste. E ora si prevede che ci potrebbe essere un ulteriore aumento dei costi.

Il ministro Fitto, nella Relazione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), ha evidenziato il rischio di inammissibilità di alcune tipologie di spese legate ai bonus edilizi. Durante una riunione con la Commissione europea il 19 aprile scorso, i tecnici del ministero dell’Ambiente hanno chiesto delle modifiche per evitare questa situazione. In pratica, si è scoperto che molte sostituzioni di caldaie finanziate con l’Ecobonus non rispettano i requisiti del Piano di Ripresa. Questo dimostra che l’inserimento massiccio dei bonus edilizi nel Pnrr, su pressione del Movimento di Conte, è stato un errore da parte del governo Draghi. Errore potrebbe avere gravi conseguenze finanziarie. La relazione sottolinea l’importanza di chiarire questi aspetti critici al più presto, poiché i bonus edilizi hanno un costo di 15 miliardi di euro, che, in caso di inammissibilità, avrebbe un impatto negativo significativo sul bilancio dello Stato.

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