«Il Gay pride? Non ci sarò, ma non vado nemmeno alle feste di compleanno o ai matrimoni», ha detto Giuseppe Conte, che quindi sabato prossimo non sfilerà. Però domenica prossima, mentre si prepara alla manifestazione contro il governo Meloni del prossimo 17 giugno, parteciperà ad un altro evento, il Forum in Masseria di Bruno Vespa insieme – guardate un po’ – proprio a Giorgia Meloni e ai ministri Matteo Salvini, Guido Crosetto, Francesco Lollobrigida, Adolfo Urso, Gilberto Pichetto Fratin, Orazio Schillaci, Raffaele Fitto e il capo di Confindustria Carlo Bonomi. Praticamente tutti i ministri, l’unico esponente non di governo è proprio Giuseppe Conte, visto che Elly Schlein non parteciperà. La domanda viene spontanea: ma che ci va a fare a questa festa? Dovrà discutere di altri inciuci come quello sulla Rai per ottenere qualche poltrona?
Non lo sapremo mai perché di quello che succederà davvero lì, tra un’intervista e l’altra, non si saprà nulla. Sottobanco, lontano dagli occhi dei suoi elettori che continuano a dargli fiducia e dell’opinione pubblica, Conte potrà fare quello che vuole. Lontanissimo il tempo in cui il Movimento pretendeva lo streaming per ogni incontro con i partiti, oggi si fa tutto in gran segreto. La domanda viene spontanea: ma che ci va a fare a questa festa? Dovrà discutere di altri inciuci come quello sulla Rai per ottenere qualche poltrona?
Chi si aspettava un Movimento che facesse vera opposizione dovrà ricredersi. Lo abbiamo visto con l’astensione in Cda Rai per le ultime poltrone disponibili, mentre il resto dell’opposizione votava compatta contro le nomine decise dal governo per le testate del servizio pubblico. Meloni e Conte ricordano il Pdl e il PdmenoElle di cui Beppe Grillo parlava anni fa. Anziché fare dura opposizione su tutto e rifiutare le poltrone, Conte fa opposizione solo a parole, quella vera e dura che potrebbe creare problemi alla Meloni invece non la fa, in cambio, sottobanco, si prende le poltrone offerte dal governo. E la festa di Vespa è un’occasione da non perdere.
Il M5S delle origini diceva «l’onesta andrà di moda». Visti i recenti sviluppi nel Movimento, sembra però che onestà e trasparenza siano ormai solo un ricordo. A meno che Conte non faccia l’ennesima piroetta e dichiari il proprio amore per il governo, come del resto il suo consigliere Travaglio ha già fatto.