Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto a Catania, ha parlato delle implicazioni della Riforma Cartabia sui casi di cronaca nera come l’omicidio di Giulia Tramontano in un’intervista esclusiva al Fatto Quotidiano.
«Alessandro Impagnatiello se sarà condannato e avrà attenuanti per la confessione o il beneficio per il percorso della giustizia riparativa, fra liberazione anticipata e misure alternative o libertà condizionale, potrebbe uscire dal carcere dopo una decina di anni, come è accaduto ad altri», ha detto il magistrato.
«La riforma prevede che sin dal primo atto l’indagato deve essere informato della facoltà di accedere a percorsi di giustizia riparativa. Dal momento che la giustizia riparativa è una cosa seria e presupporrebbe una elaborazione della propria condotta, oltreché la certezza della responsabilità penale, ritengo che sia improponibile che immediatamente dopo l’arresto si possano avviare questi percorsi, anche per rispetto delle vittime dei reati», ha spiegato.
«È offensivo, oltreché pericoloso, che un indagato per violenza sessuale o per omicidio, possa chiedere di incontrare la vittima o i parenti prima ancora del processo», ha aggiunto.