Liliane Murekatete, moglie del parlamentare ed ex leader sindacale Aboubakar Soumahoro, è agli arresti domiciliari da lunedì scorso, con l’accusa di bancarotta fraudolenta e di autoriciclaggio. “Non riesco proprio a comprendere come tutto questo sia accaduto…” ha detto. Tale provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari di Latina, nell’ambito di un’indagine riguardante la gestione di cooperative dedicate all’accoglienza di migranti e minori non accompagnati. Anche Marie Therese Mukamatsindo, madre di Liliane e suocera di Soumahoro, si trova ai domiciliari. Intanto, Soumahoro ha nuovamente proclamato la sua “completa estraneità” ai fatti, sollecitando “ancora una volta il rispetto della privacy di mio figlio”.
Il legale della donna, Lorenzo Borrè, ha dichiarato all’Adnkronos che “Liliane è molto provata, non si capacita”, annunciando l’intenzione di impugnare una misura cautelare che per la difesa appare spropositata a un anno di distanza dall’apertura dell’indagine: “Ancora non mi hanno notificato l’avviso di deposito dell’ordinanza che ha disposto le misure cautelari. Ho comunque avuto modo di leggere l’ordinanza dopo aver incontrato stamattina la signora Murekatete e – ha affermato l’avvocato – presenteremo certamente istanza di riesame al Tribunale di Roma”. È stata fissata, intanto, l’udienza per l’interrogatorio degli indagati, che si svolgerà il 3 novembre alle ore 14.30.