Giulia Cecchettin era già deceduta prima di essere gettata nella scarpata in Val Caltea

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Giulia Cecchettin aveva già perso la vita prima di essere gettata in una scarpata in Val Caltea, vicino a Barcis, dall’automobile guidata da Filippo. Secondo quanto emerso dalle indagini e dalle dichiarazioni del patologo Antonello Cirnelli, che ha effettuato l’esame esterno del corpo su incarico della Procura di Pordenone, ciò sembra essere la conclusione più plausibile. Dalle informazioni fornite dall’ANSA, si apprende che le ferite da coltello presenti sulla testa e sul collo di Giulia erano numerose e particolarmente profonde, inflitte con estrema forza. Pertanto, sembra improbabile che la ragazza fosse ancora in vita diverse ore dopo, quando l’ex fidanzato ha abbandonato il suo corpo in una gola, a centinaia di chilometri dal luogo dell’attacco.

Nel corso delle perquisizioni effettuate nell’abitazione di Turetta, è stato rinvenuto anche un rotolo di nastro adesivo. Gli investigatori stanno ora cercando di stabilire se questo nastro sia identico a quello ritrovato tra i reperti nel parcheggio di Fossò, luogo in cui si presume sia avvenuto l’omicidio di Giulia e dove è sicuramente avvenuta l’aggressione da parte di Turetta.

Il giovane di 22 anni, sospettato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, è stato arrestato nelle vicinanze di Lipsia, in Sassonia. Secondo le informazioni disponibili, Turetta è stato fermato mentre era alla guida della sua auto sull’autostrada A9, in prossimità della località di Bud Durremberg. Attualmente si trova in una stazione di polizia tedesca.

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