Il reportage di Alex Heath, pubblicato su The Verge, offre uno sguardo approfondito su Google Beam, precedentemente noto come Project Starline. Questo innovativo progetto, sviluppato dal gigante tecnologico Google, ha l’obiettivo di trasformare le videochiamate rendendole più coinvolgenti e realistiche.
Heath ha avuto l’opportunità di testare Google Beam presso il Google Campus durante il recente Google I/O 2025, un evento che ha attirato l’attenzione di esperti del settore e appassionati di tecnologia. Inizialmente presentato nel 2021, Google Beam è ora pronto a essere implementato in una selezione di uffici di grandi aziende, tra cui Salesforce, Deloitte e Duolingo. I dispositivi utilizzati sono stati progettati da HP, seguendo le specifiche fornite da Google.
Google Beam si distingue per la sua tecnologia all’avanguardia, che sfrutta sei fotocamere, un display e un modulo di intelligenza artificiale operante su Google Cloud. Questa combinazione permette di generare una riproduzione tridimensionale in tempo reale dell’interlocutore, eliminando la necessità di indossare visori o occhiali speciali. Grazie a questa tecnologia, gli utenti possono sperimentare una sensazione di interazione più autentica, con un contatto visivo realistico che simula la presenza fisica dell’altra persona. Secondo le affermazioni di Google, questo approccio innovativo contribuisce a migliorare l’attenzione, la memoria e il coinvolgimento durante le conversazioni.
Heath evidenzia come negli ultimi anni Google abbia costantemente affinato Beam, riducendo le dimensioni del dispositivo da un grande prototipo a un sistema più compatto e simile a quelli tradizionali. Questo progresso è stato reso possibile grazie allo spostamento del carico computazionale sul cloud, che ha permesso di ridurre l’ingombro fisico del dispositivo. L’hardware attuale comprende un display, un’unità di calcolo delle dimensioni di un lettore DVD e un sistema audio che supporta l’audio spaziale. In termini di funzionalità software, Beam offre anche la possibilità di traduzione in tempo reale e condivisione dello schermo, ampliando le sue capacità comunicative.
Attualmente, Google Beam è limitato alle videochiamate one to one, ma Google ha già in programma di ampliare questa funzionalità per includere videochiamate di gruppo in futuro. Questa evoluzione potrebbe rappresentare un passo significativo verso la creazione di un’esperienza di comunicazione ancora più interattiva e collaborativa, rispondendo così alle esigenze di un mondo del lavoro sempre più connesso e digitale.
Con l’implementazione di Google Beam in uffici di aziende di alto profilo, ci si aspetta che questa tecnologia possa rivoluzionare il modo in cui le persone comunicano a distanza, rendendo le interazioni professionali più efficaci e coinvolgenti. La continua evoluzione di questo progetto sottolinea l’impegno di Google nel migliorare le esperienze di comunicazione, portando innovazione e praticità nel lavoro quotidiano.