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Clairemont Ferrand





Editoriali
Vile attacco agli iscritti del M5S per privarli del voto su Rousseau
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 28, 2019


Stiamo assistendo in queste ore a un attacco forsennato al diritto di voto degli iscritti 5Stelle per esprimere il loro accordo o disaccordo a formare il futuribile governo Renzi/PD-M5S.

Un florilegio di articoli e interviste su questo argomento ci ha letteralmente sommerso dove si ravvisano assurdità come quella di inficiare le prerogative del Capo Dello Stato o addirittura il pericolo di rallentare la procedura costituzionale dell’iter di formazione del nuovo governo.

Bisognerebbe chiedere a questa foltissima schiera di opinionisti e politici di varia matrice ma tutti accomunati dall’ansia compulsiva di dare il via libera senza incomodi all’ipotetico – per il momento solo ipotetico: da sottolineare questa realtà – governo Renzi/PD-5S, come mai non si scandalizzano che il PD possa dare il via libera alla formazione di questo ipotetico governo tramite un’assemblea di iscritti, e cioè la Direzione PD composta da 214 membri.

A questi 214 iscritti al PD nessuno pone in dubbio il loro diritto di esprimere il proprio consenso o dissenso alla formazione del governo ipotetico in parola, mentre questo diritto non solo lo si mette in dubbio, ma addirittura lo si vorrebbe togliere agli oltre 100.000 iscritti al Movimento 5S.

Ogni movimento politico ha le sue regole democratiche interne, perché suscita scandalo che anche il Movimento 5S abbia scelto le sue?
Questa è davvero una strana contraddizione: al PD è consentito votare secondo le regole che si è scelto, mentre al M5S NO.
Dove sta il rispetto, il semplice rispetto, per gli iscritti 5S?

Forse che hanno meno diritti degli iscritti PD perché così stabilisce chi non vuole farli votare, questi soloni della democrazia che vogliono comandare in casa d’altri?

La verità è che se vogliamo proprio fare un esame di diritto comparato mettendo a confronto le regole democratiche M5S e quelle PD, quest’ultimo ne esce davvero male.

Infatti nessuno ha dubbi su come si esprimerà la Direzione PD, quando si chiedesse una votazione in quella sede.

Come mai non ci sono incertezze sulla pronuncia di quest’organo interno del PD?

Non ci sono incertezze perché tutti i membri sono ripartiti tra le varie correnti del PD, e quando si mettono d’accordo i capi corrente su come deve andare la votazione, i membri della Direzione votano semplicemente secondo gli ordini ricevuti.

Prima di una riunione della Direzione PD non c’è nessuna incertezza sull’esito della votazione, si sa già come andrà a finire prima ancora che la votazione stessa abbia luogo.

Fa comodo ai capibastone PD avere assemblee e riunioni il cui esito è scontato e non ci sono incertezze dovute alla democrazia.
Invece nel caso del Movimento c’è una sana incertezza democratica.

Il fiume di articoli e interviste che si sono abbattuti su di noi in poche ore hanno avuto come unico obiettivo di eliminare il diritto degli iscritti 5S a esprimere liberamente il proprio voto su una decisione decisiva per il futuro del proprio movimento politico.
Questi commentatori, opinionisti, politici, intellettuali rivelano l’allergia a una sana incertezza per un voto realmente democratico e che non può essere eterodiretto da nessuno.

Sugli iscritti 5S non cadono dall’alto gli ordini dei capibastone per il semplice fatto che non ce ne sono, ma se qualcuno – per esempio tra i deputati e i senatori pentastellati che vorrebbero togliere il voto a chi li ha scelti come candidati – si fosse messo in testa di diventarlo sarebbe sommerso da un mare sonoro e tumultuoso di ‘vaffa’ in puro stile grillino.

Il vizio di togliere il diritto di voto quando può disturbare è lo stesso che da sempre hanno i regimi autoritari, i regimi fascisti.

Questo vizio fascista è lo stesso di questi signori che definiscono se stessi super custodi delle regole della democrazia.

Di quella oligarchica però che fa comodo a loro, perché essi per primi sono e si comportano come oligarchi di regime.

Ma questo attacco sconsiderato ai diritti degli iscritti al Movimento non farà altro che inorgoglirli e motivarli a votare esattamente contro ‘l’ordine’ emesso da coloro i quali temono il loro voto e lo vorrebbero impedire.

Tutta questa fobia anti iscritti 5S di questi oligarchi si sta rivelando il miglior complimento che potessero fare alla piattaforma Rousseau, altro oggetto del loro odio perché si è dimostrata sul campo una fortissima garanzia a tutela del diritto di voto di ogni singolo iscritto al Movimento 5S.

SÌ al diritto di voto degli iscritti 5S sulla formazione dell’ipotetico governo Renzi/PD-5S.

NO a quanti vorrebbero privarli del voto.


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Editoriali
Governo col Pd, il M5S sta cadendo in una trappola micidiale tesa da Renzi per annientarlo completamente
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 27, 2019

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Oggi stiamo purtroppo assistendo a una sceneggiata di uno spettacolo che mai avremmo voluto vedere.

I media danno per scontato un governo Conte-Renzi, rappresentato per gli imbecilli – così come media e non solo i media vorrebbero che fossimo – come un governo la cui trattativa si fa con Zingaretti.

Come si fa a credere che la trattativa la stia conducendo Zingaretti quando è sotto gli occhi di tutti che le condizioni della trattativa le detta da fuori Renzi per bocca dei renziani fedeli Delrio e Marcucci?

Renzi vuole il governo Conte Bis, come Silenzi E Falsità ha già evidenziato in questi giorni, solamente per abbatterlo nella prossima primavera per andare alle elezioni nel momento per lui più favorevole, quando il Movimento sarà nelle condizioni di massima debolezza.

Oggi addirittura, di questo scenario che si svolge sotto i nostri occhi, ne parla un media al di sopra di ogni sospetto, La Stampa.

L’articolo del quotidiano torinese a firma di Federico Geremicca, ha un titolo molto esplicativo: ‘Dal cinismo alla spregiudicatezza, Renzi vince la campagna d’agosto’.

Il sottotitolo spiega con chiarezza: ‘L’ex segretario Pd accentua la debolezza di Zingaretti e assiste alla nascita del nuovo governo, in attesa di abbatterlo’.

Ma Geremicca nel corpo dell’articolo è assai più esplicito e dettagliato.

Scrive infatti: «Matteo Renzi ha seguito la complicata trattativa attraverso le sue “quinte colonne” (Marcucci e Ascani prima di tutto) con l’ atteggiamento del gatto che si lecca i baffi. Giorno dopo giorno ha assistito al lento mutare dei rapporti di forza prima nel Pd e poi intorno all’ ipotesi di un patto di governo che pareva fantascienza. Nel giorno delle dimissioni di Conte, si è addirittura preso la scena al Senato, parlando dopo il premier e Salvini, e mostrando – plasticamente – chi era che dava le carte».

Capite cosa sta succedendo?

Il giornalista agli eventuali distratti segnala che chi da ‘le carte’ dentro il PD è Renzi.

Cioè è Renzi che ha in mano il partito e le trattative le sta conducendo lui, Zingaretti è un semplice esecutore della linea di Renzi.
Mi sembra un dovere ineludibile che i 5S e Conte mettano in massima evidenza questa verità, dando così modo agli iscritti, per trasparenza, di capire con chiarezza ciò che sta realmente succedendo e cioè la trattativa è con Renzi non con Zingaretti.

Certo dire esplicitamente e fuori di ogni ipocrisia questa verità mette in evidente imbarazzo i 5S che stanno spingendo per un accordo col PD.
Ma il M5S, che ha fatto della trasparenza la sua principale bandiera, può ora nascondere, addirittura ai suoi iscritti, questa verità e cioè che la trattativa per il nuovo governo la delegazione 5S la sta conducendo realmente con Renzi, che parla e agisce tramite Ascani, Delrio e Marcucci, e che Zingaretti è un semplice figurante?

Sarebbe un’abiura totale di uno dei suoi pilastri fondativi.

Ma l’aspetto più grave che Geremicca ha messo pubblicamente sotto i nostri occhi – sebbene non nuovo per chi legge SEF in quanto in questi giorni lo abbiamo evidenziato più volte – è il seguente: ‘Matteo Renzi….. è nella posizione di chi può rivendicare la nascita del governo per poi affondarlo – quando lo riterrà utile – con un motivo qualunque….. ha già pronta la sua road map: riunione alla Leopolda dal 18 al 20 ottobre, trasformazione dei suoi “comitati civici” in partito, scissione, crisi di governo ed elezioni in primavera col suo nuovo partito.
In altre parole il giornalista de La Stampa ci racconta pubblicamente quello che non smettiamo di dire ogni giorno, scoperchiando silenzi e falsità:

il Movimento sta cadendo in una trappola micidiale tesa da Renzi per annientarlo completamente.

Infatti Renzi sta attirando i 5S allettandoli in ogni modo, facendo accettare a Zingaretti tutte le condizioni che i 5S stanno ponendo sapendo che tanto il governo avrà vita brevissima in quanto lui provocherà la ‘crisi di governo ed elezioni in primavera’ quando sarà pronto a parteciparvi ‘col suo nuovo partito’.

Praticamente a Renzi non interessa nulla di chi sono i ministri o dei programmi, tanto è tutta fuffa, perché dureranno poche settimane.
Il suo vero obiettivo è annientare i 5S quando saranno costretti ad accettare la sfida elettorale nelle peggiori condizioni.
In altre parole il M5S, facendo il governo Conte Bis con Renzi, gli sta dando l’arma per eliminarlo.

Trappola più evidente non si è mai vista.

E come mai molti nel Movimento ci stanno cadendo? Come mai ci sta cadendo Conte?
Sono forse ciechi?
Si, molte volte l’ambizione smodata fa diventare ciechi a beneficio dei furbi che allettano gli ambiziosi imprudenti ad entrare nella ghigliottina che taglierà loro la testa.

NO al governo Conte-Renzi, trappola micidiale per il M5S.
NO al governo delle falsità, voluto da Renzi.
NO al governo con chi odia i 5Stelle.

Sì subito alle elezioni.


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Editoriali
No al governo Conte Bis delle poltrone, di Renzi e delle banche. Sì alle elezioni subito
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 27, 2019

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Sui media da alcuni giorni a questa parte si scrive di un governo 5S-PD guidato da Conte.

Si racconta che ci sarebbero stati dei veti da parte del PD sul nome di Conte, ma che questi sarebbero superati o in via di superamento.
La verità è che a condurre le trattative dietro le quinte tramite Delrio e Marcucci c’è Renzi, quindi le dichiarazioni di Zingaretti hanno peso reale pari a zero.

Il vero padrone del PD è il senatore di Firenze.

Tanto è vera questa affermazione che Renzi esattamente ieri ha dichiarato che lui è già impegnato a disegnare la nuova compagine governativa.
Se il capo del PD fosse davvero Zingaretti, questo compito sarebbe suo.

Quindi, considerando che il veto su Conte Zingaretti ormai lo ha ritirato, ne deriva che le sue parole valgono come le parole al vento.
Se non è lui a decidere, come i fatti lo dimostrano in maniera drammaticamente chiara fino al punto di porre un problema di dignità umana e politica a Zingaretti, di sicuro è un altro.

Questo altro ha già dichiarato pubblicamente di essere lui a stabilire la struttura del governo e ha il nome di Matteo Renzi, senatore eletto a Firenze nelle fila del PD, già segretario e premier di quel partito.

Perciò il nuovo ipotizzato governo Conte Bis, nascerebbe non solo voluto ma anche disegnato da Renzi.

Penso che questo aspetto pratico e sostanziale ancorché non formale porrà un problema grande come una montagna a una persona come Conte rispettata per la sua serietà e trasparenza.

Dovrebbe sentire il dovere morale di informare i cittadini che, minimo, il Senatore di Firenze ha un ruolo non ufficiale di capo effettivo del PD, perché come tale Renzi si sta comportando.

Quindi per trasparenza Conte dovrebbe informare i cittadini che l’ipotetico governo Conte Bis, se davvero venisse alla luce, nasce sotto la regia di Renzi e la sua fiducia alle Camere e il prosieguo del suo lavoro dipenderebbero in larghissima parte, anzi in maniera decisiva, dallo stesso Renzi.

A questo dovere di trasparenza Conte non può sfuggire.

Non si dovrebbe chiamare Conte Bis, ma governo Conte-Renzi, per un semplice dovere di trasparenza.

Se l’ex segretario ed ex premier PD è decisivo per la nascita e per la durata del nuovo futuribile governo Conte-Renzi, bisogna chiedersi quali politiche porterà avanti posto che lo stesso Renzi ha considerato sempre improponibili e da combattere in tutti i modi le politiche portate avanti dal M5S e dal Governo Del Cambiamento.

Dalla parte del Movimento 5S è venuta sempre un condanna senza appello alle politiche del PD di Renzi che hanno privilegiato la finanza internazionale e le banche italiane, che hanno provocato la spoliazione dei diritti di chi lavora, la totale precarizzazione dei rapporti di lavoro, l’impoverimento di milioni di italiani, la decimazione della classe media, la distruzione del tessuto industriale italiano che ha favorito le industrie tedesche e francesi, la immigrazione indiscriminata e senza controllo che ha creato caos nelle città italiane e che dell’immigrazione ha fatto diventare un business per le cooperative rosse, fino la caso criminale di Mafia Capitale.

È evidente che stare insieme al governo con il PD di Renzi espone il Movimento alla sicura abiura delle sue politiche più innovative e che sono state in netta contrapposizione a quelle del PD.

Una tale stridente contraddizione non potrà che esplodere e Renzi non aspetta altro che ereditare il ruolo di guastatore che contro il Movimento ha prima svolto Salvini.

Anzi può essere che addirittura i due Matteo , che pubblicamente si combattono, siano in effetti d’accordo a raggiungere insieme l’obbiettivo condiviso e per entrambi conveniente di eliminare il Movimento dallo scenario politico italiano.

Non è necessario parlarsi, ma se fosse necessario, con macchine rigorosamente con vetri anneriti, si potrebbero incontrare a casa di un comune e carissimo amico di entrambi, per uno di essi, Salvini, anche suocero, il berlurenziano Verdini. E magari in quella occasione potrebbero sentire almeno al telefono insieme il signore di Arcore, Berlusconi in persona. Le sue televisioni sono molto importanti in campagna elettorale.

Chiedo al Prof. Giuseppe Conte: ha considerato e ponderato bene queste evidenze di fatto che sono sotto gli occhi di tutti?

Metteremo nelle mani di Renzi il Governo Del Cambiamento, le sue politiche e il suo presidente?

Potrà sfuggire al Presidente del Consiglio dei Ministri del Governo del Cambiamento che se diventasse presidente di un nuovo governo sostenuto in maniera così decisiva da Renzi, ciò equivarrebbe a mettere nelle mani dello spregiudicato senatore, la vita e la morte di quello stesso governo?

Come può sfuggire al Prof. Conte che in qualsiasi momento Renzi potrà far cadere quel governo a seconda delle sue convenienze?
Può sfuggirgli che sarà sotto il fuoco concentrico dei due Matteo?

Perciò:

No al governo Conte Bis con Renzi!
No al governo Conte Bis delle poltrone!
No al governo Conte Bis delle banche!
Sì alle elezioni subito!


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Editoriali
NO al Governo Renzi Bis o Ter verniciato di giallo! NO all’abiura del programma 5S per le poltrone decise da Renzi! NO al Governo Renzi Delle Poltrone!
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 25, 2019

Renzi-Lotti

Renzi ogni giorno non fa mancare di ridurre pubblicamente a zerbini gli attuali vertici del PD, su cui si pulisce i piedi.

Non solo non fa nulla per nasconderlo, ma lo evidenzia.

Mette ogni giorno pubblicamente alla berlina gli inetti e incapaci Zingaretti e Gentiloni. I quali, senza alcuna dignità, subiscono ogni giorno le pubbliche umiliazioni, che riserva loro il senatore di Firenze, senza fiatare.

Oggi addirittura fa sapere al mondo, con una pubblica dichiarazione riportata da La Stampa, che lui in questo momento ‘disegna la squadra di governo’. Ci permettiamo di correggerlo: la squadra del nuovo futuribile governo. Però Renzi ci tiene molto a far sapere che sta decidendo lui chi sarà il premier (e lui ha deciso per Fico, ma dice per finta che sarà un non politico), i vice premier (e lui fa nomi e cognomi: Zingaretti e Di Maio).

Naturalmente qualcuno si chiederà di cosa stanno discutendo le delegazioni ufficiali del PD e dei 5S se poi, come ha appena fatto sapere Renzi a mezzo stampa, è lui che sta decidendo tutto.

Che il massimo senatore di Firenze faccia diventare zerbini Zingaretti e Gentiloni ci può interessare poco e nulla, ma gli può essere permesso di ridurre a zerbini anche i 5S che formano la delegazione che sta trattando con Zingaretti e Gentiloni, anzi per essere precisi i fedelissimi renziani Delrio e Marcucci?

Gli esponenti del PD, Delrio e Marcucci, (Orlando è una semplice comparsa senza alcun peso) che stanno trattando con i 5S, sono infatti fedeli emissari diretti di Renzi, quindi quando Renzi dice che è lui a decidere gli si deve credere perché è davvero così.

Quindi i 5S che stanno trattando con Delrio e Marcucci, sappiano che stanno trattando in effetti con Renzi e che se è vero, come appare vero in tutta evidenza pubblica, che lui sta decidendo per tutti, cioè sia per il PD che per il M5S, la composizione del nuovo futuribile governo, anche loro sono ridotti da Renzi a semplici e insignificanti comparse.

Può il Movimento 5 Stelle accettare di trattare con Renzi?

Può il Movimento 5 Stelle fare con Renzi il governo del PIL, delle Banche, in una parola della restaurazione e riportare indietro le lancette della storia a prima del Governo Del Cambiamento?

Può il Movimento, per fare il governo Renzi Bis o Ter, abiurare a tutta la sua storia, a tutta la sua politica, al suo programma, annientare se stesso e suicidarsi?

Gli iscritti saranno d’accordo nel portare avanti questo disastro?

Non credo.

NO al Governo Renzi Bis o Ter verniciato di giallo!

NO all’abiura del programma 5S per le poltrone decise da Renzi!

NO al Governo Renzi Delle Poltrone!

Si alle elezioni subito!


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Editoriali
NO a Capitan Fracassa, alias Salvini! NO all’Ebetino di Firenze, alias Renzi! Andiamo subito al voto
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 24, 2019

renzi-salvini

NO a Capitan Fracassa, alias Salvini!
NO all’Ebetino di Firenze, alias Renzi!
NO alle marionette dell’Ebetino, alias Gentiloni e Zingaretti.
NO alle poltrone offerte ai 5Stelle.
SI subito alle elezioni.

Sulla home del Corriere della Sera di Urbano Cairo oggi si legge questo titolo: ‘LA LEGA La tentazione di Salvini: offrire Palazzo Chigi a Di Maio. «Sui dieci punti già ci siamo»’

L’articolo è a firma di Marco Cremonesi.

Su Repubblica oggi questo articolo, non firmato con questo titolo: ‘Renzi contro Gentiloni: “Ha provato a far saltare l’accordo con M5s”. Zingaretti: “Accuse ridicole e offensive”’.

Su Huffington Post, in un articolo a firma di Alessandro De Angelis, si legge: ‘E, alla fine dell’incontro, Zingaretti per correttezza ha chiamato Renzi: “Ti volevo informare che, secondo il mandato della Direzione, ho comunicato a Di Maio che il Pd considera il no a Conte irrinunciabile per intavolare il confronto sul nuovo Governo”. Il senatore di Rignano che ieri ha fatto trapelare ai giornali l’opposto, ha risposto: “Hai fatto bene, condivido questa posizione”.’

Salvini, che ha scatenato la crisi del Governo Conte, ora ha la faccia tosta di offrire poltrone ai 5Stelle.

Uno che ha tradito il governo di cui faceva parte può essere affidabile quando propone qualcosa agli stessi che ha tradito solo pochi giorni fa? Ci si può fidare di uno così?

Mai più con Capitan Fracassa insieme al governo. Si faccia da parte, faccia solo il capo della Lega, siano altri della Lega a proporre al Movimento qualcosa di serio, con una squadra di governo di cui non faccia parte colui che ha fatto saltare il Governo del Cambiamento.

I 5S hanno dimostrato sul campo di non essere attaccati alle poltrone.

Sul fronte PD la scena è completamente dominata da Renzi, l’Ebetino di Firenze che la crisi provocata da Salvini ha risuscitato.

Leggete come il poverino Zingaretti ha chiamato Renzi, subito dopo la cena con Di Maio, al quale sarà rimasta tutta nello stomaco. Leggete come Zingaretti, ‘per correttezza ha chiamato Renzi’, il quale il giorno prima ha fatto un pubblico liscia e bussa a lui e a Gentiloni, ma oggi, sullo stesso argomento, gli ha dato ragione. Come per fare sapere a tutti che lui può dire bianco quando è nero e nero quando è bianco ma il povero Zingaretti deve sempre fare come dice lui.

Quindi risulta evidente che entrambi gli attuali interlocutori del M5S in questa situazione di crisi, quello che comanda nel Lega, Capitan Fracassa, e quello che comanda nel PD, l’Ebetino di Firenze, sono entrambi non solo inaffidabili ma pericolosi.

Potreste fare voi un accordo con uno come Salvini che pochi giorni fa – dal mare e in costume da bagno – ha provocato la caduta del governo di cui faceva parte, ma che è stato costretto da Conte a sloggiare dalla sua poltrona al Viminale, altrimenti non la mollava?

Potreste voi fare un accordo con Renzi, il vero capo del PD, quello del Jobs Act, quello delle banche fallite, quello che alle banche ha dato 20 milioni di euro?

Quello che ha ridotto in povertà 5 milioni di italiani e che ha ingrassato a dismisura poche centinaIa di ‘fortunati’ della finanza nazionale e internazionale?

Quello che ha svenduto gli interessi dell’Italia a francesi e tedeschi?

Ma davvero qualcuno ha così poco senno da non accorgersi che Renzi sta tendendo una trappola micidiale al M5S? Ora, scimmiottando il suo omonimo della Lega, vorrebbe far partire il nuovo governo per farlo cadere alla prima occasione utile e svillaneggiare così i 5Stelle.

Serietà richiede che vengano rifiutate dai 5S le profferte di poltrone di entrambi i Matteo.

Serietà, trasparenza, onestà – si, onestà! – , rispetto del popolo italiano richiede che si vada subito alle elezioni.

Subito elezioni!

Sia il popolo italiano a dare il suo giudizio sul comportamento di Salvini che ha fatto il killer del Governo del Cambiamento, provocandone la crisi.

Sia il popolo italiano a dare il suo giudizio sul PD, cioè su Renzi, ancora il suo vero capo, che ha ridotto a ridicole marionette segretario e presidente del suo partito.

Subito alle elezioni!


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Editoriali
Pd, Zingaretti e Gentiloni sono le marionette di Renzi: come può il M5S fidarsi di loro?
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 24, 2019

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Renzi ha uno strano modo di parlare con il suo partito.

Quello di Renzi può sembrare un diktat, invece appare molto più di un diktat.

Lo scopo è quello di dire al mondo: la linea del PD la decido io mica Gentiloni e Zingaretti. Essi si trovano tra l’incudine di Renzi e il martello dei capigruppo renziani, Delrio e Marcucci, che partecipano anch’essi alla trattativa.

La verità è che Zingaretti e Gentiloni sono accerchiati e qualsiasi mossa che non sia gradita a Renzi viene, con un abile e facile gioco di sponda, sottoposta al suo fuoco pubblico-mediatico che agisce a seguito del vaglio e informazione di Marcucci e Delrio.

Perciò il protagonista vero della crisi lato PD non è Zingaretti o Gentiloni, ma sempre e comunque Renzi che ogni giorno ruba loro la scena.

Risulta altresì evidente che Renzi impone al capo dello Stato Sergio Mattarella di considerarlo come il vero interlocutore del PD, anche se non fa parte della delegazione ufficiale, ponendo al nostro Presidente un problema di non poco conto.

Infatti come fa il Presidente della Repubblica a considerare impegnative e affidabili le dichiarazioni di Zingaretti o Gentiloni essendo che essi sono interlocutori ufficiali ma senza potere effettivo?

E come fa il Movimento 5 Stelle a trattare con Zingaretti e Gentiloni sapendo che hanno solo un potere ufficiale perché il potere reale dentro il PD lo ha Renzi?

Un ginepraio che la dice lunga sul tipo di gioco al massacro che attenderebbe l’ipotetico governo giallorosso.

Con quale stato d’animo i 5Stelle si possano affacciare solo a pensare di fare un governo con il PD non ci vuole molta fantasia ad intuirlo!

I 5Stelle sono avvertiti. Renzi urla già da ora: cosa fa o non deve fare il Governo giallorosso che dovrebbe nascere, lo dovete negoziare con me.

Renzi vuol far sapere al Presidente Mattarella e ai 5Stelle che chi comanda nel PD è lui.

Ha gioco facile a ridurre a pure scomparse insignificanti i poveri Zingaretti e Gentiloni, avendo dalla sua le informazioni di Delrio e Marcucci e l’azione congiunta che fa con essi, mentre lui fa la grancassa mediatica benignamente ripreso da tutti i media.

A questo punto come può districarsi il Presidente Mattarella?

Deve seguire le esternazioni di Renzi, ma con Renzi non ci può e non ci deve parlare.

Per il M5S la situazione è ancora peggiore, perché se questo succede ora quando le trattative sono ai primi vagiti cosa mai potrà succedere dopo – per esempio per i ministri da scegliere, per il programma di governo da definire – e soprattutto cosa mai potrà succedere quando ci si accingerà a governare!

Sarà un Vietnam in Parlamento e nel Paese per il futuribile governo giallorosso.

Sicuro che, visto come ha ‘ben funzionato’ con Salvini Matteo , Renzi Matteo si accinge già da ora a ripetere lo stesso gioco che ha fatto Salvini contro i 5Stelle per portare via il loro consenso elettorale: fare l’uomo di governo o di opposizione a seconda della sua convenienza ai fini del consenso.

Il Matteo del PD, si troverebbe nella posizione – vantaggiosa perché priva di responsabilità – di essere azionista di maggioranza del PD, uno dei partner del governo, e di esercitare quindi sullo stesso governo un controllo di fatto, ma di non farne parte. Perciò, non ricoprendo alcun ruolo governativo ufficiale, potrà, quando gli converrà, assumere il ruolo di sostenitore del governo per le iniziative popolari che farà il futuribile governo, ma non esiterà a mettersi il berretto di combattente contro lo stesso governo quando lo riterrà conveniente per lui al fine del consenso.

Così il M5S si troverà sotto il fuoco concentrico del Matteo della Lega e dell’altro Matteo del PD, i quali si faranno la guerra, finta, tra di loro all’unico fine di eliminare tutti gli altri concorrenti, in modo che rimangano solo loro a spartirsi il consenso e quindi il potere.

Della vita e problemi dei cittadini non nutrono alcun interesse, perché pensano solo a se stessi.

L’obbiettivo è quello di diventare loro i veri protagonisti, Renzi nella vantaggiosa posizione che aveva fino a poco tempo fa Salvini di poter essere uomo di governo e di opposizione allo stesso tempo. Salvini che, per la sua improntitudine, inettitudine e folle brama di potere, ha perso la posizione vantaggiosa che aveva prima, gli rimarrebbe solo quella nel ruolo di unico capo dell’opposizione.

A quel punto, entrambi punteranno a rendere evidente agli occhi della gente che sono solo loro i protagonisti e che la gente deve scegliere tra uno di loro, polarizzando cosi solo tra di loro la lotta politica per il consenso.

Il loro comune obiettivo sarà di eliminare il concorrente più temibile, il Movimento 5 Stelle, essendo che nel frattempo il PD sarà cannibalizzato e diventerà il Partito di Renzi, ovvero il PDR.

Si tengano ben lontano i 5Stelle dal PD(R). Si tengano ben lontano da Salvini.

NO al PD di Renzi, il PDR. NO a Salvini.

Sì invece a una Lega in cui Salvini faccia solo il capo politico senza incarichi di governo: lo voglio vedere massacrare i suoi compagni di partito.
Se lo facesse saranno loro rapidamente a massacrarlo.

Altrimenti si vada al voto.


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Editoriali
Mai trattare con un partito-mostro, bande in guerra l’una contro l’altra: Renzi, Zingaretti, Gentiloni, Calenda
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 23, 2019

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Ieri abbiamo assistito all’ennesimo atto di guerra dentro il PD: i renziani contro Zingaretti e Gentiloni.

Si presentano come un unico partito, ma sono almeno tre bande in perenne guerra l’una contro l’altra.

La banda più agguerrita e forte è quella guidata da Renzi, che ha le truppe parlamentari più consistenti, quella debole è guidata in tandem da Zingaretti e Gentiloni, generali senza truppe, e Calenda, il nuovo arrivato che parla a nome di Confindustria, e che se si fosse solo interloquito con il M5S, ha minacciato di lasciare il PD – in conto del quale è stato eletto eurodeputato solo qualche settimana fa.

Può il Presidente Mattarella prescindere da questo dato di fatto nella valutazione del percorso da imprimere all’evoluzione della crisi?

Può nascere una qualche maggioranza di governo che non sia completamente inaffidabile quando uno dei partiti che dovrebbe farne parte è in guerra permanente al suo interno?

Può venir fuori qualcosa di buono da un partito dove l’attuale segretario non siede in nessuna delle due Camere, ed è un presidente di Regione che non fa il suo lavoro, essendo che ne fa un altro a tempo pienissimo.

Può essere ritenuto affidabile un partito in cui il segretario rappresenta uno sparuto gruppo di parlamentari, essendo che la stragrande maggioranza di essi sta con il capobanda più forte, anche se non ha incarichi ufficiali?

Un mostro indecifrabile di partito quale è l’attuale PD, in questo caos di belligeranza permanente, in cui il vertice del partito non ha effettiva rappresentanza politica dei deputati e senatori perché rispondono al loro vero capo, Renzi, come può suscitare un minimo di fiducia anche solo per iniziare un discorso serio di tipo politico?

Mancano i presupposti minimi perché la trattativa avvenga con chi non ha effettivo potere. O meglio lo ha formale, ma non sostanziale.

Sarebbe una follia autolesionista infilarsi in questo covo di serpenti a sonagli, gli uni in lotta mortale contro gli altri: alla fine la pagherà chi non c’entra nulla con le loro beghe, e cioè il M5S.

Il problema di governare l’Italia diventerebbe ancora più irrisolvibile e il Movimento verrebbe marchiato con molte macchie solo per aver acconsentito di mettersi a parlare con loro, cui lo stesso Movimento ha imputato fino a poche settimane fa pesantissime responsabilità di ordine politico, sociale, morale, e legalità offesa a molti livelli, prova ne sia ciò che è successo per Mafia Capitale, banche truffate, scandalo nella sanità in Umbria, i vari governatori regionali indagati, ecc.

Come si fa a intavolare un colloquio con il PD, se fino a poche settimane fa lo si accusava, giustamente, di molte nefandezze?

Molto meglio un percorso trasparente in cui siano ancora una volta gli italiani a giudicare il comportamento dei 5S, del PD, di FI, e sopratutto non della Lega che ha collaborato lealmente con i 5S alle Camere, ma di Salvini che ha provocato un danno enorme al nostro popolo facendo il killer del Governo del Cambiamento, in maniera insipiente e senza alcuna ragione.

La gente sarà buon giudice.

Sarebbe in ogni caso opportuno, per il futuro stesso della Lega, che qualcuno tra i più seri avvertiti della Lega suggerisse a Salvini un lungo periodo sabbatico di lontananza da incarichi ufficiali di governo, occupandosi solo del suo ruolo di capo politico della Lega.

Al culmine del suo potere lo fece anche Bossi, perché non potrebbe essere anche Salvini a farlo?

I suoi errori sono talmente evidenti, pacchiani, gravi, da meritare una severissima censura.

Nel frattempo farà tesoro dei suoi errori e potrà riprendersi.


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Editoriali
No al Governo della Restaurazione: il M5S ha anticorpi efficienti per non cadere nella trappola del Pd
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 22, 2019

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Probabilmente in tanti, nel PD ma pure nella Lega e in Forza Italia, si illudono che il piano di passare dal Governo Del Cambiamento al Governo della Restaurazione con il consenso del M5S possa presto realizzarsi. Li aspetta una dolorosa sorpresa: i ragazzi a 5Stelle li lasceranno di stucco un’altra volta.

Ieri Zingaretti ha proposto un governo con il M5S il cui programma sarebbe quello di fare tutto il contrario rispetto al programma dello stesso Movimento, cancellare tutto quello di buono che ha fatto il Governo Conte e in cui sia il PD a nominare i ministri 5S che dovrebbero farne parte.

Il PD del Job’s Act, della legge Fornero, il partito che ha creato gli esodati, il partito che ha creato i precari, il partito delle banche fallite, Monte Paschi Siena, Banca Etruria, il partito di Mafia Capitale, il partito con una marea di indagati, il partito che ha il suo segretario, Zingaretti, tre volte indagato, osa dettare condizioni ai 5S per formare un governo.

Sono loro a cercare i 5S e hanno l’arroganza di dettare condizioni, loro che hanno espresso il sindaco e la giunta del comune di Bibbiano, che insieme ad alcuni funzionari comunali sono accusati con prove schiaccianti, nell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, di aver dato copertura politica ad un sistema che lucrava portando via illecitamente i figli ai genitori per darli in affido ad altri. Certo il mainstream mediatico non associa mai il PD a questo enorme e schifoso scandalo: immaginatevi cosa avrebbero fatto i giornaloni, La7 di Cairo, le TV di Berlusconi, la RAI ancora controllata dal PD, se quel sindaco e quella giunta fossero stati espressione del M5S.

Però stia pure tranquillo il presidente della Regione Lazio che non fa il suo lavoro, che prende lo stipendio di presidente ma non fa il suo lavoro di Presidente, perché tutto occupato a fare il Segretario del PD. Forse questo comportamento di Zingaretti non si può definire legalmente illecito, ma sicuramente non è corretto eticamente prima ancora che politicamente.

Stia molto tranquillo, stia ‘sereno’ Zingaretti: il Movimento ha anticorpi efficienti per evitare di cadere nella trappola messa su probabilmente da Prodi, Renzi, forse anche altri cui mai ci si penserebbe, a cui si è aggiunto anche lui, buon ultimo, come al solito.

Ma davvero qualcuno nel PD e in altri ambienti, ha potuto pensare che il M5S abbia manie suicide?

Quando mai il Movimento potrebbe passare dal Governo Del Cambiamento al Governo della Restaurazione?

Quando mai il Movimento potrebbe rinnegare tutta la sua linea politica per andare a governare con Zingaretti, generale senza esercito in quanto i parlamentari PD non rispondono a lui ma a Renzi, il quale, quando lo riterrà più conveniente, dirà ai suoi parlamentari di fare la stessa cosa che ha fatto l’altro Matteo qualche giorno fa, togliendo la fiducia all’immaginato Governo della Restaurazione?

Certo così i due Matteo potrebbero brindare insieme a casa di Verdini, suocero dell’uno, Salvini, e intimo amico dell’altro, Renzi?

Chissà, azzardo sempre nella congettura, magari questa trappola in cui far cadere i 5S, secondo loro inesperti, è stata architettata di comune accordo da Salvini e Renzi a casa di Verdini e poi riesaminata e verificata con i più esperti e capaci Prodi e Berlusconi, i quali esaminatala con attenzione, hanno dato il loro ok.

Prodi ha pensato bene di chiamarla ‘Operazione Orsola’.

E sì, perché il passo successivo – udite, udite, udite! – sarà quello di estendere l’auspicato Governo della Restaurazione anche alle truppe di Berlusconi.

Allegramente tutti insieme a governare, facendo diventare i 5S utili idioti: e sì, perché senza i loro voti non si governa, ma utilizzando i loro voti sarebbero loro a governare. Facciano da bravi i 5S e un po’ di essi, che naturalmente sceglierebbero i dem, li faranno ministri e sottosegretari, a condizione però che si comportino bene facendo quello che dicono.

Forse, pregustando il buon risultato dei loro piani diabolici, hanno fatto insieme un brindisi, di auspicio, con lo champagne delle grandi occasioni.

Il piano di prendere in mano il M5S, senza che manco ‘questi ragazzetti’ se ne accorgano è in pieno svolgimento.

Peccato che ‘questi ragazzetti’ li sorprenderanno ancora un’altra volta.

Il Governo della Restaurazione non passerà.


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Editoriali
No a un governo 5Stelle con Renzi/Berlusconi-Letta/Prodi. Farne parte sarebbe la morte sicura del Movimento
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 20, 2019

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La mossa improvvida e improvvisata di Matteo Salvini ha messo a nudo la sua inconsistenza di leader.

L’unica cosa certa venuta fuori dal suo atto demenziale è che ha combinato un immane disastro per il nostro Paese interrompendo l’azione di governo per un tempo prolungato, e per la stessa Lega.

Ma l’alternativa a Salvini non può certamente essere il trio che ha fatto venir fuori con la sua azione politica sconclusionata e autolesionista.

Salvini è riuscito a resuscitare i peggiori arnesi della politica italiana che questo governo – contro cui ha presentato al Senato la mozione di sfiducia! – fortunatamente ci aveva fatto dimenticare.

Salvini in pochi giorni si è annientato e ha reso protagonisti i peggiori nemici del Governo di cui lui era (sebbene non abbia ancora rassegnato le dimissioni da ministro nonostante abbia presentato la mozione di sfiducia e quindi sfiducerà se stesso) ministro degli Interni.

Ecco che Renzi ha cominciato a imperversare in lungo e in largo come il vero capo del PD mettendo a nudo la pochezza politica di Zingaretti e proponendosi nei fatti come colui che detta la linea del PD.

Infatti ha proposto una specie di governo di scopo formato da 5Stelle e PD che avrebbe il compito di evitare l’aumento dell’IVA e poi svanirebbe per andare a elezioni in primavera del prossimo anno.

Zingaretti che prima ha sempre chiesto esclusivamente le elezioni anticipate in caso di crisi del Governo Conte, si è acconciato a rimediare una proposta che vorrebbe differenziarsi da quella di Renzi, ma che in effetti, subendola, la scimmiotta.

Egli infatti chiede un governo che duri per tutta la legislatura.

È poi intervenuto Prodi per presentare il suo lodo, che lui suggerisce di chiamare Lodo Orsola in quanto vorrebbe proporre la stessa maggioranza che in Europa ha portato alla presidenza della Commissione UE la tedesca Ursula Von Der Leyen (in italiano Orsola).

In quella occasione il M5S nel parlamento europeo è stato decisivo per eleggere la tedesca: senza i voti M5S la sua lezione sarebbe naufragata.

Tale comportamento dei 5Stelle nacque per iniziativa del Presidente Conte che con l’accordo di Salvini e Di Maio, prevedeva che 5Stelle e Lega votassero alla stessa maniera a favore della tedesca Ursula e che dopo fosse nominato commissario europeo Giorgetti per conto della Lega.

All’ultimo momento Salvini voleva far saltare l’accordo perché non c’era una dichiarazione pubblica della Der Leyen a favore di Giorgetti commissario, pretesa insensata.

C’è pure il dubbio che Salvini l’abbia fatto saltare per impedire che Giorgetti arrivasse a coprire un incarico così importante.

Sta di fatto che, per via del patto intergovernativo fatto da Conte, quel voto avrebbe dovuto veder votare alla stessa maniera i partiti di maggioranza 5Stelle e Lega e quelli dell’opposizione, PD e FI.

Per via del ripensamento di Salvini, quel patto è stato rispettato solo dai 5Stelle, come forza di governo e da PD e FI, come partiti di opposizione.

Prodi, ritenendosi furbo, ha preso spunto dal caso circoscritto e senza valenza politica, di questo voto al Parlamento europeo, per proporre per l’Italia una nuova maggioranza di governo che veda il PD e FI formare un nuovo governo insieme ai 5S.

Come è facile constatare il PD è completamente in mano a Renzi e Prodi. Gli altri sono comparse di nessun peso, a partire dal penoso e inetto Zingaretti al mite Gentiloni, sempre obbediente sia nei confronti di Renzi, che lo ha fatto presidente del consiglio che nei confronti di Prodi.
A dar man forte a Prodi (e a Renzi) è arrivato il plenipotenziario romano di Berlusconi, Letta zio, che ha confermato che FI vede bene l’idea di Prodi, tanto che Fi non chiede più, come i giorni passati, le elezioni anticipate.

Per completare il Patto del Nazzareno in versione prodiana, Renzi è stato intervistato dal giornale di famiglia berlusconiano, in cui tesseva gli elogi di Berlusconi, definendolo di assoluta affidabilità rispetto a Salvini.

Ma non è tutto. Non pare credibile che l’obiettivo di Renzi e Berlusconi sia quello di mettere all’angolo Salvini, presentandosi come suoi nemici. Il suocero di Salvini è Verdini che è buon amico sia di Renzi che di Berlusconi e che ha aiutato con i suoi voti il Governo renziano ovviamente con il consenso del Berlusca.

In realtà, dopo che qualcuno di questi volponi ha convinto Salvini a staccare la spina del Governo Conte con chissà quali promesse, ora lo stanno lasciando solo dopo che si è fatto molto male prendendo magari per buoni suggerimenti interessati a suo svantaggio però.

Quindi ora per via della dabbenaggine di Salvini, la banda formata da Renzi, Berlusconi-Letta senior, si è arricchita del nuovo componente Prodi.

Insieme sono una banda potente e temibile che hanno già inghiottito Salvini e ora si preparano a inghiottire i 5Stelle, rendendoli utili idioti.

Potranno mai Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista per non citare altri, consentire un obbrobrio del genere?

Quando mai gli iscritti 5Stelle acconsentiranno a fare un accordo di governo del Movimento 5S con Renzi, Berlusconi-Letta, Prodi?
Non vi si contorcono le budella?

Ovvio che se i vertici dei 5Stelle volessero permettere una sciagura del genere il risultato sicuro sarà la scomparsa del movimento politico voluto da Gianroberto Casaleggio e da Beppe Grillo.


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Editoriali
No a Salvini, ossia Capitan Disastro! Sì alla Lega. Se la Lega non convince Salvini a fare solo il segretario senza incarichi di governo, allora subito elezioni
Clairemont Ferrand Posted On Agosto 20, 2019


Matteo Salvini è scappato dalle sue responsabilità provocando la crisi del Governo Conte, ritirando la fiducia della Lega al governo di cui faceva parte.

Ha giustificato al sua scelta per ‘i troppi no da parte del M5S’.

Lui vuole dei sì, diceva.

Si badi bene che due giorni prima che Salvini provocasse la crisi del Governo Conte, il M5S ha dato un enorme sì, facendo approvare con voto di fiducia il Decreto Sicurezza Bis, a cui tanto teneva il nostro Capitan Disastro, alias Salvini.

Così come si è dimenticato in fretta un altro gigantesco Sì dei 5S: quello che gli ha evitato di essere sottoposto al giudizio del Tribunale dei Ministri.

Il Movimento 5 Stelle al Senato ha votato per non concedere l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti, chiedendo prima l’approvazione degli iscritti sulla Piattaforma Rousseau.

Si badi bene che Salvini in quella occasione ha fatto una marcia indietro – così forte da lasciar basiti – perché si presentò in infinite dichiarazioni pubbliche dicendosi non solo pronto a sottoporsi al giudizio del Tribunale dei Ministri, ma addirittura a invocare quel giudizio così il popolo italiano avrebbe potuto rendersi conto della insussistenza delle accuse.

In due giorni cambio idea repentinamente rinnegando la sfida ai magistrati. Se la fece così tanto addosso che andò a supplicare Luigi Di Maio affinché i 5Stelle non dessero al Senato l’autorizzazione a processarlo. E cosi Salvini, si rivelò un coniglio che assume le posture del leone: altro che sfida ai magistrati, scappò in tutta fretta.

E così anche stavolta dopo aver combinato un enorme disastro provocando la crisi del Governo Conte, dopo due giorni che l’ha provocata, ha la faccia tosta di dire agli italiani: ‘scusate, ho scherzato! Facciamo finta di nulla e riprendiamo a governare insieme come prima’.
Un’altra marcia indietro. Una tragicomica inversione a U che l’ha portato fuori strada lasciandolo in un precipizio dove anche i suoi lo hanno abbandonato, a partire da Giorgetti.

Ma vi rendete conto a che livello di insipienza e di pressappochismo – e uso dei termini molto rispettosi – è arrivato colui che aspirava a diventare il capo dell’Italia ‘con pieni poteri’?

Ebbene costui oggi, con una irritante arroganza da bar dello sport che lo squalifica ancora di più, chiede di essere chiamato al telefono dai 5Stelle.

Oggi manco se chiamasse lui i 5Stelle risponderebbero alla sua chiamata, semplicemente la farebbero cadere, come si fa con un tale che è fastidioso e con cui non vogliono più parlare.

I senatori e i deputati 5S sono molto soddisfatti del lavoro fatto insieme alle Camere e vorrebbero proseguire il lavoro fatto con i colleghi leghisti.

Ma per poter riprendere il lavoro comune è necessario che Salvini lasci la poltrona di ministro e si limiti a fare il capo della Lega senza più incarichi di governo.

Una persona rivelatasi sul campo così maldestra e irresponsabile non può essere ritenuta adeguata a svolgere incarichi pubblici importanti.
Per un certo periodo di tempo dovrà maturare svolgendo solo l’incarico di segretario della Lega.

A questa condizione è sensato lavorare a riprendere la collaborazione di governo tra M5S e Lega che Salvini ha maldestramente e malamente interrotto.

Altrimenti si vada alle elezioni.

Se Salvini facesse resistenze saranno gli italiani a fargli fare il passo che lo terrà per sempre lontano dalla politica.

In pochi giorni ha bruciato completamente la sua credibilità.

Il Movimento 5 Stelle anche in questa difficilissima situazione ha dimostrato sul campo la sua serietà, affidabilità e senso di responsabilità.

Gli italiani certamente confermeranno la loro fiducia in maniera massiccia.


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