Stiamo assistendo in queste ore a un attacco forsennato al diritto di voto degli iscritti 5Stelle per esprimere il loro accordo o disaccordo a formare il futuribile governo Renzi/PD-M5S.
Un florilegio di articoli e interviste su questo argomento ci ha letteralmente sommerso dove si ravvisano assurdità come quella di inficiare le prerogative del Capo Dello Stato o addirittura il pericolo di rallentare la procedura costituzionale dell’iter di formazione del nuovo governo.
Bisognerebbe chiedere a questa foltissima schiera di opinionisti e politici di varia matrice ma tutti accomunati dall’ansia compulsiva di dare il via libera senza incomodi all’ipotetico – per il momento solo ipotetico: da sottolineare questa realtà – governo Renzi/PD-5S, come mai non si scandalizzano che il PD possa dare il via libera alla formazione di questo ipotetico governo tramite un’assemblea di iscritti, e cioè la Direzione PD composta da 214 membri.
A questi 214 iscritti al PD nessuno pone in dubbio il loro diritto di esprimere il proprio consenso o dissenso alla formazione del governo ipotetico in parola, mentre questo diritto non solo lo si mette in dubbio, ma addirittura lo si vorrebbe togliere agli oltre 100.000 iscritti al Movimento 5S.
Ogni movimento politico ha le sue regole democratiche interne, perché suscita scandalo che anche il Movimento 5S abbia scelto le sue?
Questa è davvero una strana contraddizione: al PD è consentito votare secondo le regole che si è scelto, mentre al M5S NO.
Dove sta il rispetto, il semplice rispetto, per gli iscritti 5S?
Forse che hanno meno diritti degli iscritti PD perché così stabilisce chi non vuole farli votare, questi soloni della democrazia che vogliono comandare in casa d’altri?
La verità è che se vogliamo proprio fare un esame di diritto comparato mettendo a confronto le regole democratiche M5S e quelle PD, quest’ultimo ne esce davvero male.
Infatti nessuno ha dubbi su come si esprimerà la Direzione PD, quando si chiedesse una votazione in quella sede.
Come mai non ci sono incertezze sulla pronuncia di quest’organo interno del PD?
Non ci sono incertezze perché tutti i membri sono ripartiti tra le varie correnti del PD, e quando si mettono d’accordo i capi corrente su come deve andare la votazione, i membri della Direzione votano semplicemente secondo gli ordini ricevuti.
Prima di una riunione della Direzione PD non c’è nessuna incertezza sull’esito della votazione, si sa già come andrà a finire prima ancora che la votazione stessa abbia luogo.
Fa comodo ai capibastone PD avere assemblee e riunioni il cui esito è scontato e non ci sono incertezze dovute alla democrazia.
Invece nel caso del Movimento c’è una sana incertezza democratica.
Il fiume di articoli e interviste che si sono abbattuti su di noi in poche ore hanno avuto come unico obiettivo di eliminare il diritto degli iscritti 5S a esprimere liberamente il proprio voto su una decisione decisiva per il futuro del proprio movimento politico.
Questi commentatori, opinionisti, politici, intellettuali rivelano l’allergia a una sana incertezza per un voto realmente democratico e che non può essere eterodiretto da nessuno.
Sugli iscritti 5S non cadono dall’alto gli ordini dei capibastone per il semplice fatto che non ce ne sono, ma se qualcuno – per esempio tra i deputati e i senatori pentastellati che vorrebbero togliere il voto a chi li ha scelti come candidati – si fosse messo in testa di diventarlo sarebbe sommerso da un mare sonoro e tumultuoso di ‘vaffa’ in puro stile grillino.
Il vizio di togliere il diritto di voto quando può disturbare è lo stesso che da sempre hanno i regimi autoritari, i regimi fascisti.
Questo vizio fascista è lo stesso di questi signori che definiscono se stessi super custodi delle regole della democrazia.
Di quella oligarchica però che fa comodo a loro, perché essi per primi sono e si comportano come oligarchi di regime.
Ma questo attacco sconsiderato ai diritti degli iscritti al Movimento non farà altro che inorgoglirli e motivarli a votare esattamente contro ‘l’ordine’ emesso da coloro i quali temono il loro voto e lo vorrebbero impedire.
Tutta questa fobia anti iscritti 5S di questi oligarchi si sta rivelando il miglior complimento che potessero fare alla piattaforma Rousseau, altro oggetto del loro odio perché si è dimostrata sul campo una fortissima garanzia a tutela del diritto di voto di ogni singolo iscritto al Movimento 5S.
SÌ al diritto di voto degli iscritti 5S sulla formazione dell’ipotetico governo Renzi/PD-5S.
NO a quanti vorrebbero privarli del voto.