In Europa, un fenomeno preoccupante sta guadagnando attenzione: le centrali eoliche si trovano coinvolte in controversie legate al cosiddetto “furto di vento”. Questo problema, realizzabile e misurabile, è noto come wake effect e si riferisce al rallentamento del vento che si verifica dopo il suo passaggio attraverso le turbine.
In sostanza, l’energia sottratta dal flusso d’aria genera una scia meno potente, il che porta a una diminuzione dell’efficienza degli impianti situati nelle vicinanze. Questa situazione ha spinto gli sviluppatori a prendere misure legali per i danni economici causati da tale “interferenza”, in particolare nelle acque del Mare del Nord e del Mare d’Irlanda. Secondo Peter Baas, ricercatore della società olandese Whiffle, l’effetto di questo fenomeno può estendersi per decine di chilometri, specialmente nei grandi parchi eolici offshore.
La crescente competizione nel settore eolico ha portato a un aumento delle dispute legali. Le aziende stanno iniziando a farsi causa per i danni economici derivanti dal wake effect. Questa situazione ha portato il Regno Unito a considerare l’introduzione di una legge che escluderebbe l’obbligo di risarcimento tra impianti concorrenti, cercando così di mitigare le tensioni tra i vari operatori del settore.
Il professor Pablo Ouro, ingegnere civile dell’Università di Manchester, sottolinea l’importanza di una pianificazione accurata. Per raggiungere l’obiettivo di triplicare la capacità eolica entro il 2030 e garantire la neutralità carbonica, è fondamentale che i nuovi impianti siano progettati tenendo conto della loro vicinanza a quelli già esistenti. Questa strategia è cruciale per evitare che la redditività degli investimenti venga compromessa.
La distribuzione del vento sta diventando oggetto di studio approfondito, contenzioso e strategia. Gli esperti sono sempre più consapevoli che il vento non è una risorsa illimitata e che la sua gestione richiede un approccio più sofisticato. Le aziende devono considerare non solo l’efficienza dei singoli impianti, ma anche l’impatto complessivo sulla rete eolica.
Le sfide legate al wake effect potrebbero anche influenzare le decisioni riguardanti l’espansione del parco eolico più grande di sempre. La necessità di rivedere i progetti esistenti e di pianificare nuove installazioni diventa cruciale per garantire che l’energia eolica possa continuare a contribuire in modo significativo alla transizione energetica verso un futuro sostenibile.
L’attenzione verso questi aspetti potrebbe rivelarsi determinante per il successo delle politiche energetiche in Europa e per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità fissati per i prossimi anni.