Meta sospende lo sviluppo di Llama 4: la super intelligenza artificiale poco vantaggiosa

Meta ha deciso di rinviare il lancio del suo nuovo modello di linguaggio avanzato, Llama 4 Behemoth. Inizialmente programmato per la primavera del 2025, il debutto è stato posticipato a causa di valutazioni interne che hanno sollevato dubbi sulla competitività della nuova architettura.

Dettagli sul progetto

Il progetto si basa su un approccio Mixture-of-Experts, caratterizzato da una struttura imponente con circa 2 trilioni di parametri, anche se solo una parte di essi è attiva durante ogni elaborazione. Tra le innovazioni più significative c’è l’integrazione di iRoPE, un meccanismo progettato per gestire enormi quantità di testo in input, fino a dieci milioni di token.

Analisi delle prestazioni

Nonostante le specifiche tecniche promettenti, i test effettuati da Meta non hanno mostrato un vantaggio significativo rispetto ad altri modelli già presenti sul mercato, come GPT-4.5, Claude 3.5 e Gemini. Questa situazione ha portato a una revisione strategica da parte dell’azienda, in linea con una tendenza più ampia nel settore: oggi non è sufficiente focalizzarsi esclusivamente sulla scala. Nei mercati in cui l’integrazione delle soluzioni di intelligenza artificiale richiede rigorosi standard normativi, come in Europa, l’attenzione si sta spostando verso modelli più snelli e adattabili, simili alle nuove funzioni degli occhiali IA già in fase di implementazione.

Investimenti futuri

Tuttavia, la pausa nel lancio non significa un arresto totale. Gli investimenti di Meta nel settore dell’intelligenza artificiale rimangono significativi. L’azienda ha previsto una spesa compresa tra i 64 e i 72 miliardi di dollari per il 2025, un impegno che si estende anche all’ambito creativo. Tra le iniziative in fase di sviluppo spicca Movie Gen, uno strumento innovativo per la generazione video.

Prospettive per Llama 4 Behemoth

Llama 4 Behemoth potrebbe ancora vedere la luce, ma dovrà presentarsi con caratteristiche che vadano oltre la mera potenza computazionale.

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Romina Lotito