Un gruppo di ricercatori spagnoli ha realizzato un’innovazione che sembra provenire direttamente da un film di fantascienza: la creazione di ologrammi fluttuanti che possono essere afferrati e spostati con le mani, senza la necessità di visori o guanti speciali, e tutto in tempo reale. Questa tecnologia ha il potenziale di trasformare radicalmente il modo in cui interagiamo con il mondo digitale.
A differenza degli ologrammi tradizionali, che offrono solo una visualizzazione passiva, il sistema ideato dai ricercatori spagnoli consente un’interazione diretta e intuitiva. Questo sviluppo è significativo poiché la linea di demarcazione tra il digitale e il fisico si sta progressivamente assottigliando. La dottoressa Elodie Bouzbib, una delle ricercatrici coinvolte, definisce questa tecnologia come “interazione naturale”, evidenziando l’importanza di adattare la macchina all’uomo anziché il contrario.
Il funzionamento di questa tecnologia è affascinante. A differenza dei classici ologrammi, che sono semplicemente immagini luminose proiettate, il sistema spagnolo utilizza un display volumetrico. Immaginate un foglio estremamente sottile e flessibile che si muove avanti e indietro a una velocità talmente elevata da risultare impercettibile all’occhio umano. Su questo foglio in movimento vengono proiettate immagini sincronizzate con precisione millimetrica.
Il cervello umano possiede una caratteristica nota come persistenza della visione: le immagini rimangono “impressa” nella mente per un breve periodo anche dopo la loro scomparsa. Questo principio è alla base del funzionamento dei film, nei quali 24 fotogrammi per secondo vengono percepiti come movimento fluido. Nel caso degli ologrammi spagnoli, il sistema riesce a proiettare fino a 2.880 immagini diverse al secondo sul foglio oscillante. Ogni immagine appare in una posizione leggermente differente, creando l’illusione di un oggetto tridimensionale stabile nello spazio.
Un elemento cruciale di questa tecnologia è il materiale del foglio oscillante. I sistemi precedenti impiegavano superfici rigide, impossibili da toccare senza danneggiare il dispositivo o interrompere la proiezione. Il team spagnolo ha introdotto un materiale elastico che continua a oscillare anche quando viene toccato o leggermente deformato, mantenendo al contempo buone proprietà ottiche per la proiezione.
Quando si interagisce con il foglio elastico, si provoca inevitabilmente una deformazione. A questo punto, entra in gioco un sistema computerizzato estremamente avanzato, in grado di tracciare continuamente la posizione delle immagini e di ricalcolare istantaneamente come dovrebbero apparire le proiezioni sulla superficie deformata. Questo approccio innovativo rende possibile un’interazione fluida e realistica con gli ologrammi, avvicinando sempre di più la tecnologia alla fantascienza.