Un gruppo di ricercatori ha raggiunto un traguardo straordinario: la simulazione in scala ridotta del decadimento del falso vuoto, una delle teorie più affascinanti e inquietanti riguardanti la fine dell’universo. Questo evento ipotetico, se dovesse verificarsi, potrebbe alterare radicalmente la struttura dello spazio-tempo in un tempo brevissimo.
La premessa di questa teoria è sorprendente: l’universo, nonostante la sua apparente stabilità, potrebbe trovarsi in uno stato energetico temporaneo, non definitivo. Questo stato, definito falso vuoto, rappresenta un equilibrio illusorio, destinato a cedere il passo a una condizione più stabile. L’eventuale transizione porterebbe alla creazione di una bolla di vero vuoto che si espanderebbe a velocità della luce, distruggendo le leggi fisiche come le conosciamo.
Il team di ricerca, composto da scienziati italiani e britannici, ha utilizzato un gas di atomi di sodio raffreddati a temperature prossime allo zero assoluto, confinati in un paesaggio energetico a due livelli. Manipolando le proprietà quantistiche del sistema attraverso onde a microonde, i ricercatori sono riusciti a indurre un passaggio da uno stato instabile a uno più stabile, osservando la formazione spontanea di “bolle”, una replica controllata del meccanismo apocalittico teorizzato dai fisici.
Grazie a strumenti di precisione, il team ha potuto monitorare in tempo reale queste transizioni, che si sono rivelate conformi ai modelli matematici previsti. Questo studio, condotto nel 2025, rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione delle dinamiche che governano l’universo e le sue potenziali fine.
Le implicazioni di queste scoperte sono enormi e potrebbero aprire nuove strade nella fisica teorica, ponendo interrogativi sul futuro dell’universo stesso. L’argomento continua a suscitare interesse e dibattito tra gli scienziati, mentre si cerca di comprendere quale sia il destino ultimo dell’universo.