
L’introduzione dell’assistente virtuale Meta AI all’interno di WhatsApp ha suscitato preoccupazioni significative, portando il Codacons, l’associazione a tutela dei consumatori, a prendere posizione. Il 15 aprile 2025, il Codacons ha formalmente presentato un esposto all’Antitrust e al Garante per la Privacy, accompagnato da una diffida nei confronti di Meta.
Preoccupazioni sull’implementazione dell’assistente
L’associazione ha sottolineato che l’implementazione dell’assistente senza il consenso preventivo degli utenti richiede un’attenta valutazione. Secondo quanto riportato, molti utenti hanno notato l’introduzione inaspettata di una funzionalità chiamata “Meta AI”, un assistente virtuale basato su intelligenza artificiale integrato nella barra di ricerca di WhatsApp. L’utente, a quanto pare, non avrebbe la possibilità di disattivare completamente questa funzione, potendo solo “ignorare” o parzialmente nascondere l’assistente, senza però interrompere il trattamento dei dati personali eventualmente attivato.
Normative europee e GDPR
Il Codacons ha evidenziato che tale condotta potrebbe violare le normative europee. In particolare, l’associazione ha richiamato l’attenzione sull’articolo 5 del Regolamento UE 2016/679, noto come GDPR, che stabilisce i principi per il trattamento dei dati personali. Questo articolo impone che ogni trattamento sia effettuato in conformità ai principi di liceità , correttezza e trasparenza. Inoltre, l’associazione ha espresso preoccupazione per la mancanza di una base giuridica valida per il trattamento dei dati, citando l’articolo 6 del GDPR. Non sarebbe presente un consenso esplicito e libero, come stabilito dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha chiarito che il consenso non può essere presunto o imposto come impostazione predefinita.
Pratica commerciale scorretta
Oltre a queste violazioni, il Codacons ha avanzato l’ipotesi di una pratica commerciale scorretta e di una violazione del Codice del Consumo. L’associazione ha descritto l’imposizione di questa funzionalità come un “miglioramento” del servizio, quando in realtà potrebbe essere vista come un tentativo di raccogliere dati e fidelizzare gli utenti attraverso tecniche persuasive, alterando significativamente il comportamento economico del consumatore medio.
Richiesta di indagine
In base a queste motivazioni, il Codacons ha richiesto all’Antitrust e al Garante di avviare un’indagine approfondita sulla questione. Meta, da parte sua, ha già fornito rassicurazioni riguardo all’uso di Meta AI all’interno di WhatsApp, cercando di tranquillizzare gli utenti circa la sicurezza e la gestione dei dati.