
Durante il periodo del Mesozoico, una vasta area dell’Italia si trovava immersa in un antico mare tropicale, popolato da una ricca fauna marina. In queste acque nuotavano numerosi pesci, ammoniti, squali e vari rettili marini. Tuttavia, non tutto il territorio era sommerso; esistevano isole dove abitavano alcuni dinosauri, per lo più di dimensioni medio-piccole. Tra questi, spicca il Saltriovenator zanellai, un ceratosauro lungo circa 7 metri, che superava leggermente l’altezza di un uomo.
La scoperta del Saltriovenator
Il Saltriovenator, un carnivoro vissuto durante il Giurassico superiore, circa 200 milioni di anni fa, è stato rinvenuto il 4 agosto 1996 da Angelo Zanella, un collaboratore del Museo di Storia Naturale di Milano. Il ritrovamento è avvenuto nella provincia di Varese, precisamente nel comune di Saltrio, dal quale deriva il nome scientifico della specie. Questo esemplare rappresenta uno dei dinosauri più significativi dell’epoca, non solo per le sue dimensioni, ma anche perché era uno dei ceratosauri più grandi conosciuti.
Habitat e alimentazione
Durante il suo periodo di vita, il Saltriovenator era probabilmente uno dei dinosauri più imponenti presenti in Italia. Non poteva abitare nei classici atolli dell’Italia mesozoica, ma si trovava in ampie aree emerse, costituite da isole più grandi o antiche penisole che si estendevano dalla piattaforma euroasiatica. Le sue prede principali erano erbivori di dimensioni medie, che si nutrivano di felci e delle fronde più basse degli alberi. Le dimensioni contenute del territorio non consentivano a queste specie di crescere enormemente, rendendo il Saltriovenator un predatore ben adattato al suo ambiente.
Caratteristiche fossili e importanza
Un aspetto interessante del fossile del Saltriovenator è rappresentato dalle piccole morsicature di pesci e invertebrati marini che ricoprono le sue ossa. Questo suggerisce che il corpo dell’esemplare, oggi esposto al Museo di Storia Naturale di Milano, sia finito in mare prima di essere sepolto dai sedimenti. La scoperta di questo fossile, insieme a quella dello Scipionyx samniticus, un altro dinosauro carnivoro rinvenuto in Campania nel 1980, ha portato a considerare queste specie tra le più importanti mai trovate in Italia.
L’importanza di tali scoperte risiede non solo nel valore scientifico, ma anche nella comprensione della biodiversità e dell’evoluzione dei dinosauri nel nostro paese.