
Un’antica tavoletta di argilla, risalente a oltre 2.600 anni fa, offre uno sguardo affascinante sul pensiero dei Babilonesi. Conosciuta come Imago Mundi, questa mappa del VI secolo a.C. è stata scoperta a Sippar, nei pressi di Babilonia, e attualmente si trova al British Museum. Rappresenta il più antico tentativo conosciuto di descrivere il mondo.
Babilonia al centro dell’universo
Al centro della mappa, Babilonia emerge come il fulcro dell’universo, circondata da due grandi anelli d’acqua che simboleggiano un “mare salato” e un “fiume amaro”, i confini ultimi dell’esistenza conosciuta. Le incisioni cuneiformi sulla tavoletta raccontano di città illustri come Assiria, Urartu ed Elam, oltre a paesaggi naturali, tra cui montagne, paludi e fiumi. Queste rappresentazioni rivelano un’antica curiosità per l’esplorazione e la comprensione del mondo. La mappa non è solo un documento geografico, ma una finestra sulla cultura e la mentalità di un’epoca in cui l’umanità cercava di definire il proprio posto nell’universo.
Un universo di miti e costellazioni
Sul retro della tavoletta, si possono osservare stelle e costellazioni che anticipano il moderno zodiaco. Figure mitologiche come l’Uomo-Scorpione e Anzu, l’uccello con la testa di leone, evocano un mondo in cui sacro e profano erano indissolubilmente legati. Questi elementi mitologici non solo arricchiscono la mappa, ma suggeriscono anche una profonda interconnessione tra la religione e la vita quotidiana dei Babilonesi. Le rappresentazioni celesti riflettono le credenze cosmologiche dell’epoca, mostrando come l’osservazione del cielo fosse fondamentale per comprendere il mondo sottostante.
Un’eredità di conoscenza e religione
Gli studiosi ritengono che questa mappa fosse la copia di tradizioni ancora più antiche, tramandate nel corso dei secoli. La presenza di divinità come Marduk sottolinea l’importanza della religione e del mito nella costruzione dell’ordine cosmico. L’Imago Mundi non è solo un simbolo della genialità babilonese, ma rappresenta anche un desiderio umano intrinseco di conoscere, narrare e dare un significato ai misteri del mondo. La tavoletta ci ricorda quanto fosse profonda la ricerca di conoscenza e comprensione da parte di una civiltà che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia.
Oggi, l’Imago Mundi continua a suscitare meraviglia e interesse, non solo per il suo valore storico, ma anche per il modo in cui riflette la complessità della mente umana e il desiderio di esplorare l’ignoto.