
Uno studio condotto dall’Università di East Anglia, in collaborazione con l’Università di Jilin, ha messo alla prova il noto modello di intelligenza artificiale ChatGPT con un campione di 145 studenti universitari, analizzando le loro capacità di scrittura in un esame di stesura testi. L’obiettivo di questa ricerca, avvenuta nel 2025, è stato quello di valutare se il modello di OpenAI sia realmente in grado di scrivere come un essere umano.
Analisi dei saggi e del coinvolgimento del lettore
La ricerca ha confrontato 145 saggi redatti da studenti con altrettanti testi generati da ChatGPT, ponendo particolare attenzione a un aspetto spesso trascurato: il coinvolgimento del lettore. Non si tratta solamente di correttezza grammaticale o di una struttura logica ben definita, ma della capacità di instaurare una relazione testuale con il lettore, utilizzando domande, commenti personali e accenti soggettivi.
Differenze tra scrittura umana e intelligenza artificiale
In questo contesto, è emersa una netta differenza. Gli studenti umani tendono a inserire nei loro scritti elementi di interazione, come domande retoriche e riferimenti personali, mentre il modello di intelligenza artificiale di OpenAI mantiene una certa neutralità. Questo non implica che ChatGPT scriva male; anzi, la qualità dei testi è spesso superiore a quella di un essere umano. Tuttavia, l’output resta privo di emozioni. Le argomentazioni sono ben strutturate e i paragrafi sono ordinati, ma manca quella voce unica che trasforma un saggio in un’argomentazione autentica, con un punto di vista riconoscibile.
Implicazioni culturali e tecniche
Le ragioni di questa differenza sono di natura tecnica, ma hanno anche importanti implicazioni culturali. ChatGPT apprende dai dati e non dalle esperienze personali. Il modello predice la parola successiva più probabile, anziché quella più significativa in base a un’intenzione comunicativa. Di conseguenza, il testo prodotto risulta formalmente corretto, ma fatica a coinvolgere il lettore in modo profondo.
Il significato di scrivere bene
In questo scenario, la questione non si limita a stabilire se l’AI scriva bene o meno, ma si spinge a interrogarsi su cosa significhi realmente scrivere bene. È sufficiente rispettare la forma o è necessario trasmettere un’intenzione? L’insegnamento che emerge è chiaro: saper scrivere significa saper pensare e saper scegliere. Queste competenze, per il momento, restano prerogativa esclusiva degli esseri umani.