
Quando una melodia riesce a toccare le corde più intime del nostro essere, si può parlare di un vero e proprio fenomeno fisico. Questa affermazione trova conferma in un recente studio condotto da un team di neuroscienziati, capitanato da Caroline Palmer della McGill University, che suggerisce come la musica possa risuonare all’interno di noi, armonizzandosi con i ritmi naturali del cervello e del corpo.
La ricerca sulla teoria della risonanza neurale
La ricerca, pubblicata nel 2025 sulla rivista Nature Reviews Neuroscience, introduce il concetto di “teoria della risonanza neurale” (Neural Resonance Theory – NRT). Questa nuova ipotesi potrebbe cambiare radicalmente il nostro approccio alla musica e alla comprensione di noi stessi.
Il cervello e la vibrazione con i suoni
Secondo la NRT, il cervello vibra in sintonia con i suoni. I neuroni presenti nella corteccia cerebrale si sincronizzano con i ritmi musicali, proprio come quando seguiamo il tempo con il piede o ci lasciamo andare al movimento. Le frequenze più elevate, che percepiamo come “altezza” del suono, attivano aree specifiche del nostro organismo, come l’orecchio interno, il tronco encefalico e il nervo uditivo. Questo insieme di fenomeni dà vita a un’esperienza musicale collettiva, capace di coinvolgere in modo istintivo bambini, adulti e musicisti.
Il concetto di groove nella musica
La teoria offre anche una spiegazione per concetti più complessi, come il “groove”: quel bisogno inarrestabile di muoversi seguendo il ritmo. Questo accade quando il cervello si impegna a “riempire i vuoti” tra battiti che non sono perfettamente regolari, generando una risonanza non lineare che, se calibrata nel modo giusto, rende una melodia irresistibile. È proprio per questo che la musica pop, che si colloca tra prevedibilità e sorpresa, riesce a catturare così efficacemente l’attenzione degli ascoltatori.
La connessione tra musica e memorie
Inoltre, ci si potrebbe chiedere: per quale motivo la musica riesce a riportarci alla mente ricordi passati? Questo aspetto è un ulteriore campo di indagine che merita di essere esplorato, rivelando la profonda connessione tra suoni e memorie.