
Durante una recente spedizione sottomarina avvenuta nel gennaio del 2025, nei pressi delle Isole Sandwich Australi, situate nell’Oceano Atlantico meridionale e non lontano dall’Antartide, un gruppo di ricercatori dello Schmidt Ocean Institute ha fatto una scoperta sorprendente. Gli scienziati hanno avvistato alcuni parassiti particolari, che infestano i pesci del fondale marino.
Scoperta sui social media
La notizia è stata divulgata dai ricercatori attraverso un video pubblicato sui social media, dove si possono osservare questi parassiti attaccarsi in modo efficace alla schiena di uno dei pesci colpiti. Questo filmato ha catturato l’attenzione del pubblico, rivelando un aspetto poco conosciuto della vita marina.
Identificazione dei copepodi
Dalla visione del video, è emerso che i parassiti appartengono al gruppo dei copepodi, una categoria di crostacei noti per le loro dimensioni ridotte, che in particolari condizioni ambientali possono crescere notevolmente. In questo caso specifico, i ricercatori hanno identificato due esemplari di Lophoura szidati attaccati alla testa di un pesce del genere Macrourus. Le grosse sacche ovariche, situate nella parte posteriore dei copepodi, suggeriscono che si trattasse di femmine pronte a deporre le uova.
Profondità e complessità degli ecosistemi
Il filmato è stato registrato a una profondità di 489 metri, ma gli scienziati ipotizzano che entrambe le specie possano trovarsi a profondità ben superiori, anche oltre i 3.000 metri dalla superficie. Questa scoperta mette in luce la complessità degli ecosistemi marini e l’importanza di esplorare le acque profonde, dove la vita può rivelare sorprese inaspettate.
Mesoparassiti e curiosità
I copepodi sono definiti mesoparassiti, poiché possono svilupparsi sia all’interno che all’esterno del loro ospite. Questa caratteristica li rende simili ai temibili facehugger della saga di Alien, un paragone che ha suscitato curiosità e interesse tra gli appassionati di biologia marina e di cinema.
Ricerca e biodiversità
Attualmente, gli scienziati dispongono di poche informazioni riguardanti questi affascinanti animali. Per questo motivo, organizzano spedizioni sottomarine costose negli ecosistemi marini antartici, alcuni dei quali possono essere considerati ancora inesplorati. La ricerca continua, con l’obiettivo di comprendere meglio la biodiversità e le dinamiche di questi habitat unici.