
Un gruppo di archeologi statunitensi, provenienti dall’Università della Florida, ha recentemente concluso un’importante campagna di scavi nel sito archeologico pre-Inca di Chavín de Huántar, situato nelle Ande settentrionali del Perù. Questa scoperta, risalente a circa 2.500 anni fa, ha rivelato una camera nascosta di particolare significato, il cui utilizzo ha suscitato notevole interesse tra gli studiosi.
Collaborazione con esperti peruviani
Collaborando con esperti peruviani, gli archeologi hanno identificato una stanza che sembra essere stata utilizzata per rituali legati all’uso di sostanze psicotrope. All’interno della camera sono state rinvenute numerose pipe di tabacco e tracce di diverse droghe psichedeliche, suggerendo che questo spazio fosse dedicato a pratiche rituali di alterazione della coscienza. La scoperta di ossa di falco pellegrino e conchiglie, trasformate in strumenti simili a bong, ha ulteriormente confermato l’importanza di questo luogo nella cultura di Chavín de Huántar.
Pubblicazione della scoperta
La notizia di questa scoperta è stata diffusa il 5 maggio 2025 attraverso la rivista PNAS, che ha pubblicato anche una ricostruzione digitale della camera. Le analisi chimiche e botaniche effettuate sugli oggetti rinvenuti hanno rivelato la presenza di radici di specie vegetali selvatiche contenenti DMT, un noto composto allucinogeno naturale, spesso associato al tè dell’ayahuasca.
Accesso alla camera rituale
La dimensione ridotta della camera suggerisce che solo i membri più in vista della società di Chavín de Huántar avessero accesso a questo luogo, il che potrebbe aver contribuito a rafforzare il loro status sociale all’interno della comunità. Chavín de Huántar, una delle città più significative del Sud America durante il periodo pre-Inca, è caratterizzata da un vasto complesso di edifici che rimangono ancora oggetto di studio.
Altre scoperte archeologiche in Perù
Questa scoperta non è isolata, poiché negli ultimi anni il Perù ha visto emergere altre importanti ricerche archeologiche. Recentemente, gli archeologi hanno trovato sepolture rare di 3.800 anni nella Valle di Viru, legate al culto dell’acqua, contribuendo così a una comprensione più profonda delle antiche civiltà che abitavano questa regione.