
Cosa accadrebbe se un evento catastrofico globale oscurasse il sole, annullando i raccolti e mettendo in crisi la produzione alimentare? Un team di scienziati neozelandesi ha esaminato come nutrire una città media in un contesto di inverno nucleare, ipotizzando uno scenario in cui il clima collassa e la luce solare diventa una risorsa scarsa. La ricerca, pubblicata nel 2025, ha portato a risultati sorprendenti riguardo alle colture più adatte da coltivare in tali condizioni estreme.
Le colture ideali per la sopravvivenza
In questo studio, i ricercatori hanno preso come riferimento Palmerston North, una città della Nuova Zelanda con circa 90.000 abitanti. Attraverso l’analisi di immagini satellitari e dati agricoli, hanno simulato due scenari: il primo in condizioni climatiche normali e il secondo in un contesto di inverno nucleare. Sotto normali condizioni climatiche, la coltura più vantaggiosa risulta essere il pisello, noto per il suo alto contenuto proteico e la sua adattabilità all’agricoltura urbana.
Tuttavia, in uno scenario in cui il cielo è oscurato dalla cenere di un conflitto nucleare, la situazione cambia drasticamente. Le colture che emergono come più resistenti al freddo e alla scarsa luce sono gli spinaci e le barbabietole da zucchero. Queste piante, insieme a una piccola percentuale di carote e grano, diventano fondamentali per la sussistenza della popolazione. I ricercatori hanno anche ipotizzato che i semi necessari per queste coltivazioni potrebbero essere recuperati da un ipotetico “bunker dell’apocalisse”.
Limitazioni e necessità di adattamento
Un aspetto cruciale emerso dallo studio è la superficie coltivabile disponibile. Anche massimizzando l’uso di giardini, parchi e aiuole, una città come Palmerston North potrebbe riuscire a sfamare solo il 16-20% della sua popolazione. Per garantire la sopravvivenza, sarebbe necessario convertire ampie aree suburbane in terreni agricoli, oltre a riservare spazi per la produzione di biodiesel agricolo. Queste misure sarebbero essenziali per affrontare le sfide alimentari in un contesto di crisi.
I risultati di questa ricerca pongono interrogativi importanti sul futuro della produzione alimentare in scenari avversi. La capacità di adattarsi e rispondere a situazioni estreme diventa fondamentale per la sicurezza alimentare delle città, suggerendo la necessità di pianificare strategie di coltivazione innovative e sostenibili.