
Nel 2025, nel profondo delle foreste dell’Uganda, un gruppo di etologi ha registrato attraverso telecamere nascoste un comportamento sorprendentemente umano da parte di alcuni scimpanzé. Questi primati, infatti, sono stati osservati mentre si curavano reciprocamente e si pulivano utilizzando delle foglie, un comportamento che ha destato grande interesse nella comunità scientifica.
Questa scoperta è particolarmente significativa, poiché segue un altro studio condotto nel 2024, che dimostrava come gli scimpanzé siano capaci di auto prescriversi farmaci vegetali grazie all’ingestione di piante contenenti principi attivi. Le osservazioni sono state effettuate in due comunità della foresta di Budongo, denominate Sonso e Waibira, dove gli etologi hanno documentato comportamenti di cura tra i membri del gruppo.
Le ferite riscontrate sugli scimpanzé sono in gran parte di origine artificiale, causate dalle trappole meccaniche disseminate dai bracconieri. Secondo i dati raccolti, circa il 40% delle ferite degli scimpanzé di Sonso è attribuibile a questi dispositivi, evidenziando la complessità del rapporto tra esseri umani e primati.
Le strategie di cura degli scimpanzé
Tra le tecniche di auto-cura osservate, gli scimpanzé si leccano direttamente i bordi delle ferite, sfruttando gli enzimi presenti nella saliva per disinfettare le lesioni. In altri casi, hanno imparato a masticare foglie con proprietà antimicrobiche e antidolorifiche, applicando l’impasto ottenuto sulle ferite. Questo comportamento non solo dimostra la loro capacità di adattamento, ma anche un certo livello di intelligenza sociale.
Inoltre, gli scimpanzé che ricevono soccorso non si limitano a ricevere aiuto, ma insegnano immediatamente ai loro familiari e amici come riconoscere le trappole, contribuendo a costruire una strategia collettiva per evitare futuri incidenti. Questo aspetto evidenzia ulteriormente la complessità delle dynamiche sociali all’interno dei gruppi di scimpanzé.
Ricerche e implicazioni future
Gli scienziati non hanno ancora determinato l’efficacia delle cure adottate dagli scimpanzé, ma è interessante notare che le piante utilizzate da questi primati sono le stesse che le popolazioni aborigene umane raccolgono per le loro proprietà medicinali. Questo suggerisce un potenziale legame tra la conoscenza tradizionale umana e il comportamento degli scimpanzé.
Inoltre, alcuni scimpanzé sono stati osservati mentre utilizzavano le foglie per pulire il sangue e lo sporco dalla loro pelliccia, un ulteriore indicativo della loro capacità di prendersi cura di sé stessi e di mantenere l’igiene personale. Questo comportamento non solo è affascinante, ma solleva anche interrogativi sulla loro intelligenza e sul modo in cui interagiscono con l’ambiente circostante.
Le scoperte effettuate nella foresta di Budongo non solo arricchiscono la nostra comprensione del comportamento degli scimpanzé, ma pongono anche interrogativi sul ruolo degli esseri umani nella conservazione di queste specie e nell’ecosistema in generale. La ricerca continua a rivelare nuove dimensioni delle relazioni tra primati e ambiente, evidenziando la necessità di proteggere questi habitat vitali.